12 Io, Qoèlet, fui re d’Israele a Gerusalemme. 13 Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un’occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino. 14 Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.
15 Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare.
16 Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io sono cresciuto e avanzato in sapienza più di quanti regnarono prima di me a Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza». 17 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho capito che anche questo è un correre dietro al vento. 18 Infatti:
molta sapienza, molto affanno;
chi accresce il sapere aumenta il dolore.
Omelia dialogata su Qo 1,12-18 Dozza 04.01.2021
Omelia dialogata su Qo 1,12-18 Sammartini 04.01.2021
Lectio condivisa online del 2 gennaio 2021 – Qoelet 1,12-18 – file mp3
COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Il ver.13 ci dice di un impegno globale e appassionato di ricerca e di saggezza di tutto ciò che avviene nella creazione e nella storia. Il testo ci dice che tale è l’occupazione grave e faticosa che Dio assegna al genere umano! Ma tutto sembra essere “vanità”!
Questo “correre dietro al vento” sembra coinvolgere anche questa impegnativa ricerca ed esplorazione. Il ver.15 sembra voler confermare questo: “Ciò che è storto non si può raddrizzare e quel che manca non si può contare”. In questo modo anche “la stoltezza e la follia” (ver.17) trovano il loro posto! Resta tuttavia la provocazione di un dolore e di un affanno (vers.17-18) che ci impediscono la nostra resa! La stretta connessione affermata infine tra “sapere” e “dolore” (ver. 18) confermano l’inevitabile legame tra la vita umana e la sua drammaticità.
Dio vi benedica. E voi pregate per noi. Francesco, Giovanni e Giancarlo M.