62 Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, 63 dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”. 64 Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». 65 Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». 66Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.

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Quello che ci sembrava di cogliere nei versetti precedenti ricompare anche nel brano che oggi il Signore regala alla nostra preghiera, una memoria che è del solo Matteo tra gli Evangelisti e, che, come vedremo, se Dio vorrà, influirà profondamente anche nella memoria della Risurrezione di Gesù al cap.28. Pilato rifiuta di farsi coinvolgere nel problema suscitato dai sacerdoti e dai farisei, e lascia in questo modo ad Israele la custodia dell’intera vicenda di Gesù. Per i popoli del mondo Gesù Risorto sarà già il principio del Vangelo.
Tuttavia, tutto questo è già traviato dall’interpretazione che i capi danno a tutta la vicenda di Gesù di Nazaret: un’impostura nata da un impostore! Con il rischio che diventi “impostura peggiore” nella predicazione dei suoi discepoli al popolo. Noi fin da queste affermazioni traiamo un inevitabile sospetto di traviamento, quasi che già questo tipo di preoccupazione dei capi sia interno al “grande inganno”. Provo a spiegarmi. La grande scommessa cristiana della salvezza, e della sconfitta del male e della morte, noi percepiamo non potersi legare ad una qualsiasi “truffa”, come sarebbe quella del rubare il corpo di Gesù per poter dire che è risorto! Anzi, di più! Ci sembra, pur nella nostra poverissima fede, che la Risurrezione non potrà neppure essere ridotta ad una “dottrina”, ad una tesi filosofica e teologica! La risurrezione è veramente la nascita ad una vita nuova: si tratta principalmente di un’esperienza! Ed è esperienza non legata a fatti o a doti o a culture o a processi e progressi dello spirito umano!. Perchè la Risurrezione è semplicemente “dono” di Dio!
Non lasciamoci sedurre dall’ipotesi del “grande inganno” . Perchè non c’è niente di più realistico e concreto della Fede del Risorto. Se potete, andate a ripercorrere i grandi capitoli sulla Fede della Lettera agli Ebrei: “Per fede…” per riscoprire ancora una volta che, prima e dopo Gesù, la fede di Gesù è la fonte, la sapienza e la forza di una vita assolutamente nuova. L’annuncio del Vangelo è appunto l’evento nel quale viene smascherato il “grande inganno” che tiene la creazione e la storia prigioniere del male e della Morte! Ma mi fermo per non sciupare ulteriormente lo splendore del Vangelo affidato alla mia poca fede!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Colpisce che i capi religiosi del popolo chiamino Pilato “signore”. Avendo rifiutato la signoria del Cristo non hanno “altro re che Cesare”. È lo stravolgimento della promessa di Dio, e della loro condizione.
Poi sigillare il sepolcro in modo così vistoso fa sì che la manifestazione della realtà della resurrezione sia ancora più forte.
Vogliono “custodire”, cioè bloccare la tomba, perché non succeda niente che disturbi e sconvolga la loro “sicurezza”. Questo ambiguo tema della “sicurezza”, affrontato nnella paura, diventa (anche oggi) causa di grandi chiusure dei cuori, della mente e dei confini.
Anche Nabucodonosor fece sigillare con il sigillo reale la fossa in cui Daniele era stato rinchiuso; ma non fu in grado di fermare l’azione buona di Dio verso il suo servo.
Ieri al momento dedlla sepoltura avevamo colto un grande senso di attesa della resurreazione. E anche oggi c’è questa attesa, perché viene ricordata la parola di Gesù sui tre giorni nel sepolcro. Come lo avevano saputi i Giudei? Forse per quello che Gesù aveva detto a proposito di Giona nel ventre del pesce per tre giorni e tre notti.
v. 64 Cosa intendono dire i Giudei quando affermano che “quest’ ultima impostura sarebbe peggiore della prima”? In effetti, avevano già accusato Gesù di “ingannare la gente” (Gv 7:12) con la sua predicazione e le guarigioni, che essi leggevano –per invidia – come operate per la forza di satana. Ora temono un inganno più grave. In qualche modo queste parole sono – inconsapevolmente – profetiche: in effetti Gesù entrato morto nella tomba, “inganna” l’antico avversario, il diavolo, e strappa così al forte tutti quelli che teneva prigionieri negli inferi.
È vero anche che “se Gesù non fosse risorto” noi saremmo i più ingannati di tutti gli uomini. “Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti” (1Cor 15:20).
Anche oggi c’è questa pietra che, rotolata sull’ingresso del sepolcro, dice che tutto è finito, definitivamente chiuso. Ma noi aspettiamo il momento in cui questa pietra sarà rotolata via…, a significare che il Signore non può essere rinchiuso nella morte e in una tomba. – “Signore!”: l’appellativo che, ormai da millenni, i credenti adoperano per rivolgersi all’uomo, fratello e amico, Gesù. I farisei, invece, preferiscono attribuire il titolo al governatore romano, riconoscendo così un dominio che li ha asserviti e sfruttati. Ma forse, a volte, anche noi…