34 Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. 35 E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati 36 e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.
Registrazione dell’omelia partecipata durante la scuola della pace di Sovere.
La breve Parola che oggi incontriamo, o meglio, che oggi ci incontra, mi porta a pensare che troppo spesso noi riteniamo la fede come un evento o una situazione slegata dalla nostra storia, e soprattutto senza relazione con il nostro bisogno di essere salvati! E ancora, come una vicenda del tutto strettamente personale.
Qui, invece, Gesù viene “riconosciuto”. E il suo arrivo a Gennèsaret, come evento da comunicare a tutti, e soprattutto ai malati. Mi piace qui precisare che il termine reso in italiano con “malati” è, alla lettera, “gli aventi male”, insomma quelli che stanno male, con un evidente ampiamento di significato.
Ed è impressionante come la notizia di questo arrivo venga diffusa in tutta la regione, e tutti questi malati gli vengano portati. La richiesta è quella di poterlo almeno “toccare”, se non fisicamente, almeno nel “lembo del suo mantello”: “E quanti lo toccarono, furono guariti” (ver.36). E anche qui, una dilatazione e un approfondimento dell’evento: “furono salvati”! Chi non ha bisogno di essere salvato?
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.