41 Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
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La Parola che oggi il Signore ci regala è da ricevere all’interno dell’esortazione di Gesù a che non respingiamo nessuno e accogliamo tutti coloro che stanno camminando verso di Lui, e di questo ci danno segni anche piccolissimi. Per questo, dopo aver detto a Giovanni di non ostacolare chi compie qualcosa nel suo nome, Gesù ci invita ad un’accoglienza ancora più ampia e profonda. Nell’esempio di questo “bicchiere d’acqua”, infatti, i discepoli non sono più solo testimoni, ma sono addirittura beneficiari di un piccolo gesto di amore. Riporto volentieri il testo di Matteo 10,42 che con altre parole esprime tale gesto: “Chi avrà dato da bere anche solo un bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perchè è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”. Questo “fioretto” minimo avrà la sua massima dilatazione in Matteo 25,31-46, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e saranno giudicati tutti i popoli della terra, tutte le genti che non avranno conosciuto direttamente Gesù, ma lo avranno beneficato – o, al contrario, lo avranno trascurato – e i discepoli allora saranno chiamati “questi miei fratelli più piccoli”. Se potete, avrete grande bene dall’ascollto di questo testo che spesso non viene colto in tutta la sua portata proprio in riferimento al tema che oggi ci è proposto dal Signore.
Non solo quindi i discepoli di Gesù devono essere ultimi di tutti e servitori di tutti (Marco 10,35), non solo devono accogliere tutti come si accoglie un bambino (Marco 10,37), non solo non devono respingere chi non sembra ancora pienamente unito a loro, ma tuttavia dà i segni del suo rapporto con Gesù (Marco 10,39-40): oggi addirittura si dice che devono lasciarsi visitare e beneficare da chiunque, perchè se uno avrà dato loro anche solo un bicchiere d’acqua perchè sono di Cristo, “non perderà la sua ricompensa”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.