14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! 15 Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». [16]
17 Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. 18 E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, 19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. 20 E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, 22 adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
La Parola che oggi ascoltiamo e celebriamo ci pone un interrogativo molto delicato. Dunque, la parola di Gesù oggi nega qualcosa della Parola che Dio ha donato al suo popolo? Vengono per esempio negate le prescrizioni contenute in Levitico 11-16, insieme a molti altri luoghi della Scrittura? No! E Gesù per primo rivendica la sua assoluta sottomissione a tutta la Parola donata da Dio al suo popolo! Quello che avviene non è un’abrogazione, ma, al contrario, la pienezza del suo adempimento. Quello che era profezia ora, in Gesù diventa pienezza di adempimento, e come tale esige una nuova, radicale adesione. In questo modo tutta l’azione salvifica di Dio si rivela in tutta la sua potenza, mentre rivela nello stesso tempo quale sia il male profondo dal quale l’umanità deve essere liberata. I nostri Padri ebrei celebrano la liberazione dall’Egitto. In Gesù siamo chiamati a celebrare la liberazione dal Male e dalla Morte. Gli antichi riti di purificazione sono profezia dell’ “uomo nuovo” creato dalla potenza del sacificio d’amore del Figlio di Dio. Così oggi può compiersi quello che prima di Gesù poteva essere atteso attraverso la custodia fedele della “profezia” della Parola di Dio. Chiedo perdono per il mio blaterare confuso. Il Signore vi renda tutto semplice e luminoso.
La scommessa radicale, il punto centrale del problema e della sua radicale risoluzione è “il cuore degli uomini”(ver.21). In Gesù la Parola di Dio giunge all’apice della sua potenza perchè raggiunge l’apice del dramma umano. Nel Vangelo secondo Giovanni possiamo ascoltare una Parola che mi sembra preziosa per quello che oggi ci viene regalato. Giovanni Battista, “vedendo Gesù venire verso di lui, disse: Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”(Giovanni 1,29). Il peccato del mondo è la separazione tra Dio e la sua creatura amata e perduta. Tutta la storia della salvezza è la storia della ricerca da parte di Dio della sua creatuta amata e perduta. Gesù è l’ultimo passo di Dio verso la sua creatura amata e perduta. Quello che deve essere salvato, purificato e illuminato è il cuore dell’uomo.
Quello che viene dal di fuori del cuore dell’uomo non rende impuro l’uomo perchè non entra nel suo cuore. E qui il cristianesimo dona all’umanità un primo grande tesoro, perchè in tal modo Gesù “rendeva puri tutti gli alimenti”(ver.19). Il problema dunque è il cuore dell’uomo, il suo intimo. Qui sta il grande dramma dell’umanità. Dramma che nessuna legge, nessuna pena, nessun sforzo morale possono risolvere. Solo la fede di Gesù e la sua obbedienza al Padre fino alla Croce, solo il suo sacrificio d’amore apre la possibilità e la realtà profonda di un “cuore nuovo”, che Gesù ci dona dando la sua vita per noi. Vita nuova che dunque non può essere conquista dell’uomo, ma solo dono di Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Lectio 2008
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