43 E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. 44 Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: “Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta”. 45 Allora gli si accostò dicendo: “Rabbì” e lo baciò. 46 Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. 47 Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio. 48 Allora Gesù disse loro: “Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi. 49 Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!”. 50 Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. 51 Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. 52 Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.
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Fermiamoci un istante a considerare l’impressionante differenza tra il brano di ieri e quello di oggi. Nell’agonìa nell’orto Gesù celebrava “anticipatamente” la sua Passione e la sua grande angoscia sottolineava la sua condizione di vittima innocente totalmente esposta al dramma della solitudine e al dramma della morte. Oggi Egli, rimanendo intatte le circostanza e anzi compiendosi nei fatti quello che prima era vissuto interiormente nella preghiera e nell’esperienza amara della solitudine nella quale lo lasciavano i suoi discepoli, parla e agisce come colui che guida i fatti secondo la sua obbedienza al Padre.
In questa prospettiva, tutto quello che accade si relativizza e quasi si ridicolizza. La folla mandata dai grandi capi e armata fino ai denti; la “scena” del bacio di Giuda; il gesto inutile, e non sottolineato da alcun commento, compiuto dall’anonimo spettatore che taglia l’orecchio del servo del sommo sacerdote…come una grande inutile “farsa”, smascherata, ai vers.48-49, da Gesù stesso, che rivela e ricorda quale sia la vera forza che ora agisce:”Si adempiano dunque le Scritture”(ver.49).
Tutto questo è sottolineato dallo stile di cronaca dei fatti, priva di ogni commento, a differenza degli altri testi evangelici paralleli a questo. Gesù non reagisce e non commenta il bacio di Giuda, diversamente dalle versioni di Matteo e Luca. E siamo ben lontani dalla grande versione alternativa che Giovanni dà di questo arresto! Il “tagliatore” di orecchio è per Giovanni addirittura Pietro, e per gli altri evangelisti è uno del gruppo che sta con Gesù, mentre per Marco resta anonimo; come resta senza nessun commento da parte di Gesù che invece secondo Matteo ammonisce circa il perire di spada per chiunque agisca con la spada; e nel testo di Giovanni rimprovera il gesto come disomogeneo alla sostanza dell’evento che prevede da parte di Gesù l’assunzione del calice che il Padre gli porge; secondo Luca poi, Gesù guarisce l’orecchio mozzato di chi è stato colpito. Niente di tutto questo nel nostro brano! Gesù , come dicevo, sottolinea semplicemente il fatto che la stessa volointà di Dio che lo serbava libero e indenne quando ogni giorno predicava nel Tempio, ora lo consegna al sacrificio, in assoluta obbedienza al Padre. Come in una grande Liturgia.
Per questo, la fuga generale al ver.50, sembra affermare soprattutto la drammatica ma regale solitudine del Figlio di Dio, Salvatore di coloro che ora lo abbandonano. L’anonimo giovanetto dei vers.51-52 può forse essere assunto a simbolo di un’intera umanità che attende di essere rivestita di salvezza. O meglio forse egli rappresenta Israele, da una parte partecipe dell’umanità fuggitiva da Dio come lo sono tutti i discepoli del ver.50, e dall’altra fruitore di quell’abito provvisorio della Legge che ora deve essere smesso per assumere le vesti battesimali della salvezza in Gesù. Come le genti, anche i discepoli e Israele stesso, tutti nella nudità di Adamo. Nudità che mette in fuga da Dio e attende di essere rivestita.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
I discepoli non sono fuggiti davanti ai molti che vengono con spade e bastoni, ma per la parola di Gesù che afferma “Si adempiano dunque le Scritture!” (v.49). Alcuni infatti all’inizio tentano di difendersi e difenderlo con la spada, ma quando Gesù dice che il suo volere è compiere ciò che è scritto secondo la volontà del Padre, allora essi fuggono. Non sopportano questo modo nuovo di affrontare la violenza. Le ultime parole su quel giovane che fugge via nudo, ricordano il passo di Amos che dice che “chi è coraggioso fuggirà nudo in quel giorno”. A dire che solo il Signore la può affrontare in questo modo (per ora almeno) la volontà del Padre. La risposta di Gesù “questo accade perchè si compiano le Scritture” ricorda le parole durante la cena: “Il Figlio dell’uomo se ne va come è scritto di Lui”. Qui è la prima volta che vengono citate le Scritture senza dire le parole esatte nè la citazione. Per dire che Gesù compie TUTTA la volontà di Dio espressa nella Scrittura: la volontà di salvare tutti gli uomini per mezzo del sangue di Gesù. v. 44 “conducetelo via sotto buona scorta” o più letteralmente “Tenetelo saldamente”. Sono le stesse parole che Paolo dice a Timoteo: “Tieni stretta saldamente la Parola che hai ricevuto”. Giuda chiede di afferrare Gesù, ma “la parola di Dio non è incatenata”. Durante la Passione di Gesù, dalla sua cattura fino alla sua morte in croce, ci sono molte persone presenti e coinvolte. Se era volontà di Dio Padre che Gesù offrisse la sua vita per la salvezza degli uomini, in che modo i presenti, quegli uomini, sono responsabili e hanno colpa per la sua morte? Non sappiamo cosa rispondere.,Sarebbe stato giusto (e possibile?) che soffrisse da solo. Invece tutto ciò, la volontà del Padre, si compie per mano di uomini.,Anche oggi succede che se c’è un accusato, o anche solo un sospettato, la violenza degli uomini si avventa facilmente contro di lui. Questo giovane che fugge nudo, ricorda Giuseppe che per scampare alle insidie della moglie del suo padrone, lascia la veste sul divano e scappa via.,Abbiamo visto in questo giovane alche il segno di Adamo liberato. All’inizio, dopo il peccato, Adamo per paura della sua nudità si nasconde da Dio, e Dio pur castigandolo – lo protegge con un mantello di pelle. Ora che il Gesù si è lasciato afferrare al suo posto, Adamo può fuggire, nudo ma libero, da chi voleva la sua morte. Il nuovo Adamo accetta di morire al suo posto, perchè Adamo e tutti i suoi discendenti abbiano la vita per mezzo di Lui.