35 Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36 Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37 Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38 Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

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Amo questa annotazione sul “mattino presto..quando ancora era buio”(ver.35), perchè esprime in modo eloquente una storia personale -o dell’intero popolo – che nasce dalla preghiera come ascolto della Parola e affidamento di tutto a Dio. Ed è bella anche l’immagine del “luogo deserto”: ricorda il grande Esodo, quando solo Dio era, nel deserto, il cibo e l’acqua del suo popolo, il loro difensore e Colui che li guidava. Per quarant’anni ogni mattina il popolo usciva dall’accampamento per raccogliere sulla superfice del deserto il Pane del cielo per il cammino di quel giorno. E così ogni giorno. Anche quella nota di solitudine è efficace per sottolineare la comunione d’amore che è l’orizzonte e insieme il cuore della preghiera.
Il ver.36 sembra quindi porsi come alternativa molto forte! Già l’impeto con il quale Pietro e quelli che sono con lui cercano Gesù: “persecutus est” dice la versione latina per rendere la forza del verbo che contiene addirittura una nota di persecuzione. Così anche quando gli dicono “tutti ti cercano”(ver.37) sembra di cogliere una certa aggressività. Dio infatti lo si può propriamente solo ricevere, accogliere. Non va dimenticato che è Lui a cercarci. Certo, anche noi lo cerchiamo, ma lo possiamo fare solo perchè e quando Lui cerca noi. E quando ci ha trovati.
Il ver.38 risolve quello che poteva essere uno stacco forte tra Gesù e i suoi discepoli con un invito da parte del Signore che li coinvolge con quel “andiamocene altrove…”. In questo senso è bello pensare che ogni nostro “annuncio” del Vangelo è in realtà un andare con Lui là dove Egli deve predicare il Vangelo. E’ sempre Lui a far questo, magari essendone noi talvolta un povero strumento. “Per questo infatti sono venuto” è alla lettera “per questo sono uscito”. Mi piace qui cogliere un tono caratteristico del Vangelo secondo Giovanni, e quindi l’essere Gesù “uscito dal Padre” per farci dono del Vangelo. Per questo il Padre lo ha mandato.
E’ bello potere in questo momento cogliere come Gesù stia “predicando…e scacciando i demoni”(ver.39) anche tra noi.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
lectio 2008:
http://lectioquotidiana.blogspot.com/2008/05/mc-135-39.html
‘Al mattino presto Gesù si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava.’ mi ha dato un pò da pensare sulla preghiera personale.
Quel movimento di alzarsi dal buio, come dal sonno della morte,il luogo deserto, solitario e finalmente, la preghiera.
L’impressione di una bellezza dell’incontro intimo che altrimenti è perduta.
E poi un altra dimensione ‘Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce.’. In questo caso l’incontro con il Signore, il seguire le sue tracce è da fare insieme agli altri, in comunità. Lui si fa trovare..