23 Salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. 24 Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. 25 Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». 26 Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. 27 Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
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Continua il nostro grande viaggio di discepoli del Signore, lungo il quale Egli incontra tutta la creazione e tutta la storia.
In questi giorni Gesù ci rivela, ci consegna e ci ricorda la nostra nuova realtà di suoi discepoli!
Oggi ci insegna come vivere da discepolo i grandi eventi della creazione, i loro pericoli e come noi possiamo e dobbiamo viverli e affrontarli!
Il viaggio oggi è in barca, su quel lago che essendo anche grande viene chiamato “mare”: il lago di Tiberiade.
I discepoli, proprio perché discepoli, “lo seguirono”! (ver.23).
Ed ecco la grande tempesta e, con immagine contrastante, Gesù che dorme (ver.24)!
Per la grande paura i discepoli lo svegliano: “Salvaci, Signore, siamo perduti” (ver.25).
Gesù reagisce sgridandoli per la loro poca fede (ver.26).
Poi sgrida e placa i venti e il mare. “E ci fu grande bonaccia”!
Come reagisce il discepolo davanti e dentro agli inevitabili grandi sconvolgimenti della natura?
Gesù li rimprovera per la loro paura accusandoli per la loro poca fede!
La risposta che sembra emergere dalla problematicità dell’evento sembra portarci alla linea di principio: essere sempre semplicemente i discepoli del Signore.
Maliziosamente si potrebbe pensare che dovevano anche loro, come Lui, cercare di dormire!
In ogni modo, non si può rivendicare il rischio di essere perduti come ci diceva il ver.25!
Se siamo discepoli fedeli del Signore, siamo sempre in cammino dietro a Lui! Dunque, per ogni evento della nostra vita siamo chiamati a rimanere suoi discepoli, con fede!
Che giornata oggi ci aspetta? Qualunque sia, chiediamo la grazia di rimanere nella fede e di camminare dietro a Lui. Intanto, stupiamoci anche noi per la sua signoria sul creato!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Sembra strano, eppure alcuni termini usati qui dall’evangelista ci suggeriscono di vedere l’episodio alla luce della morte e risurrezione del Signore. Così il “sisma”, che si ripete al momento della morte al Calvario. Quest’ultima è adombrata dal suo dormire: con l’immagine del sonno i primi cristiani indicavano la morte, un dormire che consideravano preludio della vita nuova e definitiva. Infine il Signore si alza, risorge, per dare tranquillità e pace ai discepoli e al creato. Gesù è presente ed è garanzia di salvezza … anche se dorme. Anche quando ci sembra assente, silente, in realtà è con noi, pronto ad essere la fonte della nostra sicurezza, della nostra tranquillità e pace.