19 Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; 20 accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. 21 Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. 22 La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; 23 ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! 24 Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Seleziona Pagina
Ci potremmo domandare se il tesoro che non si consuma e che non viene derubato sia la povertà, come radicale alternativa alla ricchezza; così potrebbe suggerire il ver.24. Ma in questo versetto la contrapposizione è tra ricchezza e Dio! Servire Dio o servire la ricchezza. Ma se penso al servire Dio mi sembra subito di cogliere la presenza di Gesù e la sua vita offerta. Questo mi porta a interpretare il nostro brano come la radicale alternativa tra ricchezza e carità. I “tesori in cielo” sono dunque lo splendore dell’offerta che Gesù fa di Sé al Padre. Dunque un “dare” radicalmente alternativo all’accumulo di tesori terreni. Siccome dice “non potete servire Dio e la ricchezza”, mi sembra che il discepolo di Gesù sia quello che spende nell’amore la sua vita.
Tutto questo non sembra tanto un imperativo morale, quanto la scoperta di un “tesoro” prezioso, e “dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (ver.21). Una realtà che deve essere vista e custodita da un “occhio semplice” (!) come ascoltiamo al ver.22. Si tratta di un servire, ma di un servire amando, con una tensione positiva: “se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso”. Dunque, anche qui dobbiamo ribadire che non si tratta di uno sforzo etico, ma dell’impegno a conseguire e a custodire il dono di Dio per farlo pienamente fiorire.
Questo è il grande “segreto” della vita cristiana, come in questo cap.6 abbiamo ascoltato a proposito di elemosina, di preghiera e di digiuno. Una vita “innamorata di Dio” e innamorata fino alla Passione. E così, una vita offerta al mistero dell’Amore che è il mistero stesso di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Beati i poveri per lo spirito”, beati quelli che non accumulano per se stessi ma condividono quello che hanno… Porteremo con noi, infatti, anche nel seguito della vita terrena, solo ciò che avremo dato e donato. – Ci viene data oggi una grande luce: Dio è la nostra ricchezza, il Signore Gesù è la nostra ricchezza. Lì è il nostro tesoro, il nostro cuore. – “Nessuno può servire a due padroni… Non potete servire Dio e la ricchezza”: nessuno può armonizzare le due cose; e permettetemi di dire – anche se penserete che sono troppo critico – che anche questa parola di Gesù non è stata presa sul serio da molti cristiani, della gerarchia e del popolo.