33 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. 34 Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37 Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.
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Mi sembra molto prezioso questo piccolo tratto del Discorso di Gesù, perché in modo più diretto ci porta alla sostanza del suo insegnamento, e alla grande novità che ci viene annunciata. Siccome in Gesù Dio è con noi, tutto cambia e tutto è nuovo. Se dunque in antico e agli antichi veniva chiesto l’adempimento dei giuramenti, ora viene detto e chiesto di non giurare. La ragione profonda di questo cambiamento è la profonda unità di tutto e di tutti. In Gesù il divino e l’umano s’incontrano, e tutto si raccoglie in Lui. Tutta la creazione, tutta la storia, e ogni realtà: il cielo è il trono di Dio, la terra è lo sgabello dei suoi piedi, Gerusalemme è la città del grande Re (vers.34-35).
Ma noi stessi, e ogni uomo e donna del mondo, siamo “luogo” della sua presenza: in Gesù, siamo tutti figli dell’unico Padre e tutti fratelli e sorelle tra noi. Siamo pienamente “suoi”! Tutto di noi è suo. E’ di Dio! Ma tutto questo coinvolge il tutto di noi! Tutto di noi dice ed esprime il mistero e la presenza di Dio. Proprio per questo non dobbiamo e non possiamo cercare e dare garanzie al di là di noi! Il nostro “sì” deve essere il “sì” di Dio. Il nostro “no” deve essere il “no” di Dio. E così la nostra persona e tutta la nostra vita. Il semplice dire che siamo “cristiani”, ci impegna in modo assoluto ad essere suoi. Di Gesù, il Cristo del Padre. Ma questo è veramente di tutta l’umanità? No, non ancora. Ma è quello cui l’umanità intera è chiamata, ed è quello che noi siamo chiamati a testimoniare e ad annunciare ad ogni uomo e donna della terra. Il “di più viene dal Maligno”, che è l’unico vero nemico dell’umanità, perché ostacola la nostra comunione in Gesù con il Padre e tra di noi.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Come osservano le note, per i credenti in Gesù non c’è più motivo di giurare: il loro parlare è sempre sincero e corrisponde a ciò che vi è nella mente e nel cuore. E’ vero però che talvolta siamo portati a essere reticenti o a non dire chiaramente ciò che pensiamo: per opportunità o convenienza, per “bisogno” di conformarci all’opinione degli altri, per non voler contraddire chi ci sta parlando… Allora ci illumina il parlare di Gesù, che non ha temuto di inimicarsi i capi religiosi e di prendere le distanze dall’opinione pubblica corrente e tradizionale. “Ma io vi dico: sia il vostro parlare ‘Sì, sì’, ‘No, no’. Il di più viene dal Maligno”, che è menzognero da sempre.