16 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17 Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18 Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
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“Gli undici discepoli”: il numero 12, che rimandava alle dodici tribù del popolo di Israele, ormai perde il suo significato. La Buona Notizia è per tutti i discepoli di Gesù, in tutto il mondo. – Ci meraviglia leggere che gli undici, dopo aver “visto” il Signore risorto e averlo adorato come Dio, ancora dubitano. Il dubbio non può riguardare la risurrezione, poiché hanno visto e adorato il Signore; ma riguarda la fede e la determinazione nel seguire il destino del loro Maestro: una vita dedita al servizio degli uomini…, fino al dono della vita. Ce la faremo a vivere la povertà e la misericordia, a operare per “consolare” e pacificare, ad accettare la persecuzione ingiusta, cioè una vita secondo le beatitudini proclamate su quel monte di Galilea? – Ed ecco il mandato finale: “Fate discepoli tutti i popoli” (e noi facciamo parte di questo popolo di discepoli del Signore, sulle sue tracce ogni giorno). “Battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”: cioè immergendoli nella realtà del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; immergendoli nella vita piena e nell’amore incondizionato di Dio. “Insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”: comunicando non una dottrina, ma uno stile di vita, quello che Egli ha praticato, una vita orientata al bene degli altri, nel servizio e nell’amore. Se anche noi dubitiamo di farcela, possiamo rasserenarci e rafforzarci con la promessa finale, le ultime parole di Gesù in questo Vangelo: “Io sono con voi tutti i giorni…”.
Oggi celebriamo il congedo dal grande cammino nel Vangelo secondo Matteo, che ci ha accompagnato, illuminato, ammonito e consolato! Obbedendo al Signore e all’annuncio delle due donne i discepoli “andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato” (ver.16).
Non ci viene detto il nome e la localizzazione di questo monte, che la tradizione individua con il Tabor, il monte della Trasfigurazione! Essi lo vedono, si prostrano in adorazione, e … dubitano!
Mi chiedo se questo dubbio sia un “incidente” o se il vangelo voglia dirci che la fede è sempre anche dubbio!
Certamente è dono!
E dunque mi pare si possa sempre viverla affacciati al suo nulla: La fede infatti è sempre assolutamente dono!
Mai possesso!
In tal senso, il dubbio è meno un “difetto”, e piuttosto l’umiltà di un evento che sempre ci stupisce!
Peraltro il testo non porta obiezione e rimprovero per il loro dubitare. Penso e spero che così sia anche per la mia poca e piccola fede!
I vers.18-20 sono il grande “mandato” del Signore anche a noi!
E “fino alla fine del mondo” (ver.20)!!
E mi rallegro e mi consolo per tale suo amore che mi invita oggi ad ascoltare questo mandato come rivolto anche a me!
Anche a voi! A tutti voi!
E siccome siamo proprio dalla sua Parola di oggi a dover constatare quanta poca fede abbiamo, ancor più siamo sorpresi e commossi per questi mesi dove insieme abbiamo visto con commozione quanto il Signore sia buono e quanto ci voglia bene!
Di ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.