39 Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo 40 e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». 41 Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: 42 «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. 43 Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». 44 Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
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La traduzione “mondana” collega sempre, e necessariamente, la realtà divina con la potenza.
Questo non è in sé sbagliato, ma manca del grande supremo segreto di Dio che accompagna tutta la Parola di Dio, e ha in Gesù la pienezza della sua rivelazione e della sua manifestazione: Dio è Amore!
Per me è prezioso ritornare sovente al Salmo 135(136) dove tutta l’opera di Dio viene accompagnata e illuminata da quella che è l’assoluta suprema ragione di tutto: l’Amore.
In Gesù esso viene pienamente rivelato e donato.
Questo è il supremo evento di tutta l’opera di Dio: il suo Amore!
La sua stessa potenza è la potenza dell’Amore!
Notiamo nel nostro brano che Gesù viene “accusato” di debolezza!
Se Egli è veramente Dio e Figlio di Dio, nulla gli è impossibile!
Per questo al ver.39 coloro che passano davanti alla sua Croce, lo sfidano chiedendogli di fare quello che falsamente gli veniva attribuito: “Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!” (ver.40).
Qui mi sembra importante ricordare che l’affermazione è calzante per quello che avverrà nell’evento della sua risurrezione!
Così pure i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, deridendolo: “Ha salvato altri e non può salvare se stesso!” (ver.42).
Anche qui possiamo notare che certamente Egli vuole offrire se stesso per salvare noi!
Con lo stesso tipo di “logica del potere”, questi pure gli attribuiscono l’incapacità di salvare se stesso!
E l’ipotesi di potergli credere per loro è legata appunto ad una manifestazione di potenza!
Questi sono i tipici eventi delle potenze mondane.
Ma Gesù è venuto a rivelare e a donare la potenza dell’amore!
Bellissima anche l’ironia con la quale viene ricordato che Gesù “ha confidato in Dio” (ver.43).
Qui è Dio stesso che viene provocato con la richiesta che ironicamente gli è rivolta: “Lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio”.
A queste voci si unisce l’insulto dei due ladroni crocifissi con Lui.
Oggi chiediamo al Signore di rivelare ancora e sempre il suo Amore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
I passanti, i capi religiosi e civili, i teologi del tempo, i con-crocifissi, tutti danno addosso a quest’uomo già moribondo. Tra le parole che leggiamo, c’è quello stupendo “ha salvato gli altri”: allora è vero, lo riconoscono tutti: Gesù ha salvato, è passato beneficando, illuminando gli uomini, i peccatori, i poveri di ogni tipo. – Invece, la parola del versetto 43 un po’ rattrista: ci va di mezzo anche il Padre, poiché sembra che non abbia voluto liberare il Figlio che confidava in lui. Ma noi, alla luce del Vangelo tutto e della fede, sappiamo che veramente “gli vuol bene” e che quello che si sta compiendo si spiega solo col fatto che Dio non è potenza, forza ma Amore (come spiega, qui sopra, il commento di Giovanni).