8 Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. 10 Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
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Di fronte al rifiuto degli invitati, ecco l’inaspettata iniziativa del re: invitare tutti, senza distinzioni e limiti. Conosciamo bene quali e quante persone si possono incontrare agli incroci delle strade… Passando dall’immagine alla realtà, possiamo proprio dire che l’amore di Dio è per tutti indistintamente e anche inopinatamente. – I servi “radunarono tutti quelli che trovarono”: il verbo radunare è “sinagoghein” e ci suggerisce che si forma ora la nuova sinagoga, la nuova comunità del popolo di Dio. Sono chiamati “cattivi e buoni” e, stranamente, i cattivi sono citati per primi: quelli che a noi sembrerebbero indegni, sono in primo piano nelle preoccupazioni del Padre, colui che invia sole e pioggia indistintamente su tutti gli uomini. – “La sala delle nozze si riempì”: il termine greco di “sala delle nozze” potrebbe essere tradotto con “talamo nuziale” oppure “la casa delle nozze”. Entrambe le traduzioni fanno pensare alla bellezza di poter entrare nella “dimora” di Dio, nella sua stessa intimità.
Porrei un’attenzione particolare al termine reso in italiano con degni(ver.8). Questo attributo tende a porsi su un piano etico che forse non è sbagliato, ma che qui non rende quello che a me sembra un significato più preciso, direi adeguato, che è proprio il senso del nostro termine.
Non è che gli invitati alle nozze non ne erano degni, ma è che i criteri e i motivi di questo invito erano diversi, e rispetto ad essi i criteri degli invitati non erano propriamente quelli che si pensano.
E così è anche per il termine degni. Se fra questi invitati ci sono oltre ai buoni anche i cattivi, è un po difficile dire che i cattivi erano degni di entrare alla festa nuziale!
In realtà tutto si raccoglie nel mistero e nel dono di questo re, che vuole invitare sia buoni che cattivi! Allora è bene tornare a quel ver.3, dove si dice che gli invitati non
volevano entrare!
Perché non volevano entrare? Perché l’entrare per loro doveva essere un merito, una conquista, una vittoria, una superiorità! Non un invito largo e fatto a tutti! Doveva essere opera e merito loro, e non di questo re così assurdamente accogliente!
Per questo è bene che riconsideriamo i vers.5-6, dove ognuno va al proprio campo e ai propri affari dove ognuno si arrangia a farsi il suo bene e il suo paradiso, magari condannando e uccidendo chi non è come loro, perché la concorrenza fa presto a travestirsi di giustizia e ad uccidere legalmente!
Invece il Padre dello Sposo, il Padre di Gesù, che è il nostro Dio, segue il criterio dettato dalla sua assoluta volontà di salvezza! Lui vuole invitare alle nozze con il Figlio: tutti, i buoni, ma anche i cattivi!
Per questo, fin da principio, si viene a sapere che non volevano venire ad un invito di tale misericordia! E preferibile, per la nostra povera umanità, la gara! Magari la gara di chi è il più bravo e il più buono! Ma la misericordia per tutti no! Per fortuna, Dio non è così!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.