18 La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. 19 Vedendo un albero di fichi lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Mai più in eterno nasca un frutto da te!». E subito il fico seccò. 20 Vedendo ciò, i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai l’albero di fichi è seccato in un istante?». 21 Rispose loro Gesù: «In verità io vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest’albero, ma, anche se direte a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, ciò avverrà. 22 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».
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Propongo una “lettura” di questo brano che è tutta “interna” al mistero e alla persona del Signore Gesù, fonte della infinita misericordia divina. A questa affermazione nasce spesso un’obiezione che si chiede se non ci sia il rischio che l’annuncio di questa infinita misericordia generi lassismo nelle coscienze.
Per questo ricevo la Parola – piuttosto complessa di oggi! – come “segno” della severità del giudizio che viene dall’infinita misericordia del Signore. Se il peccato viene punito con la pena, in certo senso si stabilisce un conto “alla pari”: “chi rompe paga”, dice il proverbio! Ma il dono della misericordia carica invece di enorme responsabilità chi l’ha ricevuto!
Dunque, l’immagine del fico mi porta oggi a questa considerazione: dal fico Gesù s’aspetta i frutti. Anzi, ne ha fame! Può essere utile in proposito leggere la parabola di Luca 13,6-9, dove la cura data alla pianta la rende responsabile del frutto che da essa ci si aspetta. E può essere significativa anche la rilettura di Mt.18,21-35 sulla responsabilità di perdonare da parte di chi molto è stato perdonato!
Siamo responsabili dei grandi doni che abbiamo ricevuto dal Signore! D’altra parte, la potenza della fede capace di gettare in mare un monte, dice come il dono della fede sia potente a scacciare da noi l’albero infruttuoso. Forse la mia spiegazione è troppo “arzigogolata”, e lo Spirito Santo vi regalerà una via più semplice: ma anche questo sarà dono che ci chiama a grande responsabilità! E questo anche perché, dice Gesù: “Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete”! (ver.22). Dunque, la nostra grande responsabilità sta nel consentire che i doni che abbiamo ricevuto fioriscano e producano frutti per la “fame” di Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Non vorremmo essere come il bel fico, ricco di rami e foglie, ma privo di frutti! Gesù ci dice come fare: avere piena fede in lui, accogliere lui e il suo modo di vivere, dedicando la nostra esistenza al bene degli altri. “Buttare in mare”, invece, “questo monte”, cioè la religione del tempio, dei sacrifici, dei riti e della legge…