12 Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe 13 e disse loro: «Sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera. Voi invece ne fate un covo di ladri». 14 Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì. 15 Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide!», si sdegnarono, 16 e gli dissero: «Non senti quello che dicono costoro?». Gesù rispose loro: «Sì! Non avete mai letto: Dalla bocca di bambini e di lattanti hai tratto per te una lode?». 17 Li lasciò, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.
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Mi permetto di sottolineare l’importanza che questa Parola evangelica ha anche per noi, oggi!
Certo, si può e si deve dire che sempre ogni Parola del Signore è per noi di decisiva importanza, ma lo dico anche oggi perché essendo oggetto di attenzione la cura religiosa della Prima Alleanza, si potrebbe pensare che questo a noi dice poco.
Invece è importante sottolineare che il pericolo e il difetto che oggi la Parola del Signore ci segnala è del tutto presente anche nel nostro orizzonte di fede.
E forse, ancora di più, perché siamo portati a ritenere che la rivelazione donata da Gesù Cristo sia garanzia di verità e di autenticità, al di là del nostro assentimento interiore!
Mi sembra di dovere quindi osservare con voi che il rischio del “mercato” e quindi del “furto”, è presente anche nel nostro orizzonte di fede e di morale.
Mi pare evidente, ai vers.12-13, il pericolo di un “contratto” che porta il rischio gravissimo di ignorare lo splendore divino della misericordia e della grazia del Signore!
L’ipotesi tremenda sarebbe quella di poter “comperare” il perdono e la salvezza.
Salvezza che non sarebbe più tale, appunto perché meritata-comperata da chi ritiene di averne bisogno!
Mi sembra opportuno sottolineare che tale rischio è presente sempre, anche nelle forme più profonde della fede e della preghiera. E’ bene quindi guardare sempre con molta prudenza al termine “merito”, che facilmente scivola e si degrada in una specie di “conquista” e di “diritto” di un riconoscimento e di un premio!
Per questo è bellissimo che Matteo nel suo Vangelo accosti al gesto severo di Gesù l’avvicinarsi a Lui, al ver.14, di quei ciechi e zoppi che Egli guarisce!
Meravigliosa gratuità del dono del Signore, che qui neppure risponde ad una richiesta di salvezza, ma agisce per pura compassione e grazia!
Davanti a tutto questo, al ver.15, i capi dei sacerdoti e gli scribi reagiscono con durezza alle “meraviglie che aveva fatto Gesù” e ai “fanciulli che acclamavano nel tempio: ”.
Ma Gesù li difende e li loda ricordando il Salmo 8,3: “Sì! Non avete mai letto: ?. Certamente hanno letto, ascoltato e celebrato quel versetto infinite volte, ma non l’hanno accolto nel loro cuore!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
L’azione di Gesù è radicale: non scaccia solo i commercianti ma anche i compratori; rovescia i tavoli dei cambiavalute, senza i quali diventava impossibile per tanti fare l’offerta obbligatoria e acquistare gli animali per il sacrificio; vengono citati in particolare i venditori di colombe, che erano comprate dai più poveri per la loro offerta. Il tempio era diventato “un covo di ladri”: il termine indica la spelonca in cui i briganti accumulavano il loro bottino. Gesù quindi non sembra voler purificare il tempio, come una volta si diceva, bensì suggellarne la fine. Non c’è più bisogno di sacrifici per ottenere il perdono di Dio. Non c’è più bisogno di sacerdoti come mediatori tra l’uomo e Dio. Non c’è più necessità di un tempio materiale, poiché i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità.
Una immediata conferma ci viene dalla guarigione di ciechi e zoppi nel tempio: coloro che non avevano diritto di accedere al tempio, ora vi incontrano la compassione di Gesù e la benevolenza di Dio.