15 Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16 se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17 Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18 In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. 19 In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Matteo 18,15-20

Riporto il ver.14 che concludeva il brano precedente, perché mi sembra che la sua potenza sia il principio delle affermazioni seguenti: “Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda”. Tale assoluta volontà del Padre diventa il principio etico per tutti i discepoli di Gesù! Da questo dobbiamo partire per cogliere la Parola che oggi ci viene regalata dal Signore!
“Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo ….” (ver.15): perché devo comportarmi così? Appunto perché il Padre vuole “che neanche uno di questi piccoli si perda”! Questo è il motivo fondamentale! Il mio fratello non si deve perdere! Qui, dunque, non vale un’etica della sopportazione, per la quale io sarei nel merito della pazienza e il fratello sarebbe lasciato nel suo errore. Questo non mi è consentito! Il mio fratello è troppo importante per il Padre perché non lo sia anche per me!
I vers.15-17 indicano tre passaggi di questa azione di recupero del fratello che è nel pericolo di perdersi. Il punto delicato è il significato dell’affermazione del ver.17: “… se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano”. Come sempre, non date peso al mio suggerimento, ma piuttosto a quello che vi suggerisce la vostra preghiera su queste parole! A me sembra non sia un giudizio e un’esclusione, ma quella pazienza della misericordia che invita il discepolo del Signore a pregare per quel fratello e a portargli la gioia dell’annuncio evangelico.
Per questo, mi sembra di grande rilievo l’affermazione del ver.18 sul “legare e sciogliere”, che estende a tutta la comunità credente il potere apostolico del compito e del potere della missione della salvezza. Non è una parola che definisce un congedo o una condanna, ma, al contrario, un’indicazione per continuare a volere che quel fratello non si perda.
Per questo, i vers.19-20 mi sembrano da accogliere come un invito a perseverare nella fede, nella preghiera e nella speranza che anche il fratello che non accoglie l’ammonizione possa essere visitato e convinto dalla nostra perseverante speranza e dalla nostra misericordia. Così, mi sembra, noi possiamo e dobbiamo celebrare nella nostra vita personale e comunitaria, la misericordia infinita del Padre.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.