13 Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14 Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15 Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18 E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
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Tutta la Parola di Dio è “autentica”, nel senso che è veramente Parola di Dio.
Ma variano i “generi letterari”, e non solo dalla prosa alla poesia, dalla storia all’esortazione morale: fino a brani come quello che oggi il Signore ci regala, dove il “colloquio” tra Gesù e i discepoli, e particolarmente con Pietro, vuole sottolineare, oltre alla bellezza immediata del dialogo, anche la sua portata universale di tempo e di spazio!
La domanda di Gesù è evidentemente di questo livello.
Per questo, anche i nomi e i modi sono speciali!
Pensate per esempio allo spessore del “titolo” al ver.13 circa “il Figlio dell’uomo”: una denominazione di radice veterotestamentaria, che ora Gesù applica direttamente a se stesso!
E quanto più se si coglie proprio nel nostro brano la sua pienezza di significato nella “professione di fede” di Pietro al ver.16: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”!
Il Figlio dell’Uomo è il Figlio di Dio!!
Addirittura, al ver.20, con il comando di non dirlo a nessuno, Gesù esplicitamente dice di essere il Cristo!
E’ importantissima questa proibizione, che spesso non sarà osservata (!), perché la piena “rivelazione” del Cristo, il Figlio di Dio, sarà nella sua Croce e nella sua Risurrezione!
A conferma di questo sta la “beatitudine”, che Gesù attribuisce a Pietro, perché “né carne né sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli” (ver.17)!
Per la fede cattolica tale sarà il compito di rivelazione e di fedeltà – non sempre osservato! – di tutti i successori dell’episcopato di Pietro!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Oggi prendiamo dalla bocca di Pietro la bella professione di fede: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente! Notiamo: non il Messia, figlio di Davide, quello che tutti aspettavano, forte e potente, sterminatore dei nemici di Dio e del suo popolo. Gesù è il figlio che si comporta come il suo Padre del cielo, grande nell’amore compassionevole, nella misericordia viscerale, nel servizio e nel dono. Al Padre è attribuita quella caratteristica, vivente. Il Padre e Gesù sono la pienezza della vita e vivificare è la loro opera nel mondo degli uomini.