29 Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. 30 Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, 31 tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
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Gesù sale sul monre e si siede. Come sappiamo, significa che Egli si colloca nella sfera di Dio. A questo punto c’è un bell’annuncio: le folle, israeliti e pagani, vanno a lui, quindi sono già ammesse alla sfera di Dio. E se ne vedono i frutti: i ciechi vedono, poiché Gesù apre gli occhi sulla realtà di Dio; gli zoppi camminano, poiché le strade del Regno sono aperte a tutti; tutte le fragilità sono curate, poiché il Padre si prende cura dei suoi figli fin nelle cose più piccole della vita.
Dopo il miracolo compiuto per la figlia di quella mamma pagana, dalle parti di Tiro e di Sidone, Gesù ritorna in Galilea e una grande folla si reca da Lui portando molti malati che vengono deposti ( qui il verbo è molto forte: può significare anche “gettare” ai suoi piedi!).
Gesù li guarisce e la folla è piena di stupore.
Ancora una volta ci accorgiamo della singolarità del ver.31, che in certo modo corregge il ver.30!
Chi sono questi “guariti”? In realtà essi sono ancora “malati”!
Sono, infatti, muti, storpi, zoppi, ciechi! Ma sono muti che parlano e zoppi che camminano …!
Mi pare preziosa questa precisazione!
In tal modo il “miracolo” della nostra singolare “guarigione” continua ad accompagnarci!
Noi siamo appunto dei muti che parlano e dei ciechi che ci vedono!
Tutta la nostra vita è grazia! E’ miracolo dell’amore del Signore per noi!
E’ assolutamente prezioso ricordare questo!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.