38 Allora alcuni scribi e farisei gli dissero: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». 39 Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. 40 Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. 41 Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! 42 Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!
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L’avversione di scribi e farisei nei confronti di Gesù e del suo Vangelo è evidente! Anche il nostro brano di oggi è in continuità con la loro aggressione polemica verso il Signore, e la sua opera di salvezza.
Radicale è la loro avversione nei suoi confronti! Quindi, in grande continuità con la violenza precedente essi “rispondono” a Gesù (così dice il verbo del ver.3 piuttosto che il “gli dissero” della nostra traduzione!)
Quindi è la loro aggressione che continua anche oggi!
Gesù giudica negativamente tale richiesta e li accusa di essere “una generazione malvagia e adultera”: mi sembra particolarmente significativo l’attributo “adultera” che denuncia l’infedeltà nuziale nei confronti di Dio stesso, immagine che accompagna tutta la profezia di Israele, che ama spesso paragonare il legame che Dio ha stabilito con il Popolo della Prima Alleanza con il vincolo nuziale tra lo Sposo e la sua sposa!
Alla richiesta del “segno” Gesù risponde preannunciando il segno della sua Pasqua!
Egli lo descrive (ver.40) come la pienezza del segno sorto nella drammatica vicenda del Profeta Giona, che “rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce”(Giona 2,1): “così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra”.
Meraviglia di questa immagine della Pasqua del Signore, della sua morte e della sua risurrezione!
Mi chiedo allora se questa Parola di Gesù è condanna assoluta di scribi e farisei, o è la possibilità e l’invito verso l’evento di conversione e di salvezza al quale anche loro potranno accedere per la misericordia di Dio!
Il giudizio divino nei confronti di scribi e farisei viene confermato dal Signore con la memoria della “regina del Sud … perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone (2Cronache 9). Ed ecco qui vi è uno più grande di Salomone” (ver.42).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.