26 Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27 Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30 Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31 Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! 32 Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
Matteo 10,26-33

Unisco nel commento di oggi anche il testo di ieri! Scusate sempre il mio disordine!
Peraltro è molto profonda l’unità di questi testi che ci vogliono regalare l’incontro meraviglioso tra il divino e l’umano! Tra la divina umanità del Signore Gesù e la vocazione divina dell’umanità salvata dal suo sacrificio d’amore!
Per questo, quando Egli ci manda “come pecore in mezzo a lupi” e per questo ci esorta ad essere “prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (ver.16), ci rivela e ci comunica il dono che ci strappa dalla condizione di figli di Adamo e inaugura in noi la nuova umanità dei figli di Dio!
Gli attributi di una nuova umanità di “prudenti” e di “semplici” Gesù ce li descrive come attributi che descrivono appunto “l’uomo nuovo” secondo il Vangelo: i “prudenti” li abbiamo incontrati con la stessa parola che in Matteo 7 descrive la figura del vero discepolo cioè di colui che avendo ascoltato la Parola, la mette in pratica.
E questi “semplici” sono i “puri”, sono “i figli di Dio innocenti” di Filippesi 2,15!
La nostra povera umanità è chiamata ad accogliere in dono, in se stessa, la divina umanità di Gesù!
Voglio quindi sottolineare che questa Parola non va intesa e accolta come una elencazione di “comandamenti”, ma piuttosto come una possibilità reale e un invito ad “imitare” il Signore Gesù!
Per il dono e la potenza del suo Spirito, possiamo “celebrare in noi e tra noi la sua presenza. Possiamo essere e vivere come “cristiani”!
Al ver.32 incontriamo il verbo più importante in tal senso! Dice “mi riconoscerà” davanti agli uomini. La traduzione italiana non riesce a far emergere il vero significato, che sarebbe piuttosto “mi farà riconoscere” davanti agli uomini!
Il verbo vuole affermare una “omologazione”, una identità con la Parola, con il Verbo. Quindi con Gesù Cristo!
La vita cristiana, evidentemente “diversa” nella stessa diversità delle persone, delle situazioni …, è però sempre la Persona e la vicenda di Gesù che viene celebrata, resa presente, nella vita di ogni cristiano ed anche in un non-cristiano che si lasci guidare dal mistero dell’Amore!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.