33 Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34 Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35 Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37 «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
I discepoli per la strada avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Dopo il secondo annuncio della passione, è iniziato l’attraversamento della Galilea. Dopo questa sosta a Cafarnao Gesù lascerà la Galilea per andare a Gerusalemme. Non sembra il momento più adatto per questo genere di discussioni e infatti c’è un po’ di imbarazzo (essi tacevano). Gesù si è accorto della cosa ma non dà nessun segno di rimprovero verso i discepoli. Si potrebbe pensare che siccome non hanno capito l’annuncio della pasqua, tutto continua come al solito. Se non c’è la risurrezione, se nel profondo del cuore comanda la paura della morte, la paura di perdere la vita, non è forse vero che ogni forma, anche piccola, insignificante, di ostacolo alla realizzazione del nostro io risulta insopportabile? Non è così che funziona la nostra vita?
Gesù si siede, chiama attorno a sé i Dodici e dà con pazienza il suo insegnamento su come si fa ad essere “primi”. Non rimprovera, non fa nessuna considerazione moralistica, a chi cerca maldestramente la pienezza della vita indica un punto di arrivo vertiginosamente nuovo: sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti. Abbracciando un bambino che si trova in quella casa, aggiunge una nota di concretezza e anche di tenerezza all’istruzione che ha appena dato e rivela ancora una volta il suo segreto: lui, il Signore e il Maestro, si è fatto piccolo come quel bambino. Attenzione a come si trattano i piccoli, tutti i generi di “piccolo” di questo mondo, non solo i piccoli in senso anagrafico, perché chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato. Da quando Gesù è venuto in questo mondo, non si può più ignorare che in questi piccoli si fa presente Dio stesso.
Dio ti benedica. E tu prega per noi.
Francesco, Giovanni e Giancarlo M.