30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Gesù è ancora in Galilea e prima di iniziare il suo viaggio verso Gerusalemme non appare più in pubblico e si dedica all’insegnamento ai discepoli, a partire da un nuovo annuncio della passione.
La passione di Gesù era descritta nel primo annuncio come soffrire molto ed essere rifiutato (Mc 8, 31) dalle autorità religiose, qui invece si dice: Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini (v. 31). Cadere nelle mani degli uomini è considerato il peggio che può succedere, perché gli uomini sono spietati. Così la pensa Davide, quando il profeta Gad gli propone di scegliere fra tre tipi di castigo per il suo peccato: Ebbene, cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini! (2 Sam 24, 14). Questo però è stato il destino dell’unico Innocente. Ma la consegna proprio in quelle mani, nelle mani dei peccatori dà il senso del sacrificio d’amore che si consumerà nella Pasqua di Gesù, sarà il prezzo del riscatto per la salvezza di noi peccatori.
“Ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà”: propriamente quel “ma” nel testo originale è piuttosto un “e”, perché la risurrezione di Gesù non si contrappone alla sua Croce, ma è l’unico evento di salvezza! La sua morte è fonte della sua potenza di salvezza! La sua morte è sacrificio di salvezza e sorgente della vita nuova per tutta la creazione e per tutta la storia!
Non deve stupire il fatto che i discepoli non capivano queste parole, il testo usa qui un verbo molto forte: ignoravano la parola. Nel vangelo di Marco il dubbio dei discepoli rimane anche dopo la resurrezione: non credettero a Maria di Magdala e ai discepoli di Emmaus. Nella sua apparizione dopo la risurrezione, Gesù rimprovera i discepoli per questa incredulità e durezza di cuore.
Dunque può succedere di non capire. D’altra parte, il verbo capire è troppo forte! La Parola di Dio la si ascolta e questa stessa Parola agisce con potenza. Per questo alla Parola si obbedisce. E anche questa “obbedienza” è accoglimento del dono di Dio, e non impresa nostra! Sembra proprio che l’evangelista Marco voglia mettere in guardia da una interpretazione facile del mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù e da una comprensione superficialmente entusiastica della risurrezione. Sono i misteri della nostra salvezza, ad essi ci si deve accostare con fiducia, sapendo però che mai li potremo chiudere dentro una nostra “scatola” e pensare che non c’è più niente da scoprire.
Dio ti benedica. E voi pregate per noi. Francesco e Giovanni.