11 E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». 12 Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. 13 Io però vi dico che Elia è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Nella conclusione della conversazione tra Gesù e i tre discepoli mentre scendono dal monte della Trasfigurazione ritorna il tema del primo annuncio della passione che aveva preceduto la Trasfigurazione. C’è ancora un insegnamento che Gesù deve dare ai tre discepoli e a noi che ascoltiamo oggi queste parole. I discepoli faticano a capire la passione e la morte di cui Gesù ha cominciato a parlare. Non immaginano che la morte e la resurrezione dai morti di Gesù siano avvenimenti che stanno per accadere e che costituiranno una svolta nella loro storia e in quella di tutta l’umanità. Preferiscono pensare che la risurrezione sia qualcosa che riguarda la salvezza escatologica e il trionfo finale del messia.
Per questo introducono il discorso sul ritorno di Elia, secondo una narrazione apocalittica che si fonda sulla profezia di Malachia: Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore (Mal 3, 23). Gesù conferma: Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa (v. 12).
Il figlio dell’uomo però dovrà soffrire ed essere disprezzato, la sua venuta sarà prima di tutto una immersione profonda nella realtà del male e della morte che tiene schiava l’umanità per spezzarne quella schiavitù e portarla fuori verso la salvezza. Al v. 13 Gesù corregge la interpretazione della storia immaginata dai discepoli: Elia è già venuto. È Giovanni Battista, lui ha preceduto il messia nelle sue sofferenze e nella sua ingiusta condanna.
Dio ti benedica. E tu prega per noi. Francesco, Giancarlo e Giovanni.