27 Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». 28 Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». 29 Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30 E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
Marco 8,27-30

COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Cesarea di Filippo è a nord del lago di Tiberiade, a una quarantina di chilometri da Betsaida, dove Gesù ha guarito il cieco.
Lungo la strada Gesù inizia un discorso con i suoi discepoli: la gente chi dice che io sia? I discepoli riferiscono le stesse ipotesi su Gesù che nel cap. 6 venivano riportate agli orecchi di Erode.
Quando Gesù chiede ai suoi discepoli il loro pensiero, arriva la risposta di Pietro: «Tu sei il Cristo» (v.29).
Il racconto si chiude con quella frase sul segreto: e ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno (v.30). Pietro ha forse detto qualcosa di sbagliato? Assolutamente no. Gesù durante il processo davanti al sinedrio, alla domanda del sommo sacerdote: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?» risponde: «Io lo sono» (Mc 14, 61-62). Lo dice però all’inizio del viaggio di discesa verso la sua passione e morte.
Si intuisce che nella frase del v. 30 sul segreto e nella apparente freddezza di Gesù di fronte alla risposta giusta di Pietro c’è un insegnamento per i suoi discepoli e per noi: non si può separare il figlio dell’uomo Gesù di Nazareth dal figlio di Dio, l’uomo che morirà sulla croce dal Signore risorto e glorioso.
Tanto è vero che a questi versetti sulla confessione di Pietro seguiranno quelli in cui Gesù darà il primo annuncio della passione, accolto con scandalo da Pietro e dai discepoli.
Dio ti benedica. E tu prega per noi.
Francesco e Giovanni.