14 Avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. 15 Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». 16 Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. 17 Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? 18 Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, 19 quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». 20 «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». 21 E disse loro: «Non comprendete ancora?».
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COMMENTO
Questa discussione di Gesù con i discepoli sulla barca è particolarmente significativa. È facilissimo per noi immedesimarsi nei discepoli.
Un banale contrattempo, l’essersi dimenticati di prendere dei pani di scorta, la preoccupazione che ne segue, la loro discussione davanti a Gesù perché non avevano pane rivelano la debolezza della loro fede. Quante volte succede che nostri gesti spontanei rivelino una certa meschinità del nostro mondo interiore!
Gesù dà un nome a questo problema: c’è un lievito sbagliato, il lievito dei farisei e di Erode. Questo è uno sviluppo inaspettato della discussione che Gesù ha avuto con i farisei nei vv. immediatamente precedenti. Gesù si era profondamente rattristato per la loro richiesta di un segno dal cielo: quindi tutti i segni da lui operati non contavano niente per loro.
Adesso parla a quelli che sono vicini a lui e deve ammonirli. Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? (v. 17). L’indurimento del cuore non è problema esclusivo dei farisei, l’indurimento del cuore può farsi strada come un pizzico di lievito che rovina tutta la pasta anche in chi si è messo alla sequela di Gesù.
C’è anche un altro tipo di lievito, quello di Erode. Sono le due grandi eresie dell’auto-sufficienza, tra chi si vede santo e puro per la capacità di osservare ogni precetto religioso e chi si fa superiore agli altri per la partecipazione ad un potere coercitivo, violento.
Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? Sembra dire: ma allora siete come loro, vi siete perfino dimenticati dei grandi segni, dei miracoli dei pani, che avete visto da vicino, a cui avete partecipato con le vostre mani.
Il rimprovero di Gesù cessa di essere un monologo e diventa un dialogo, Gesù li scuote dalla loro tristezza con delle domande. E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via? Si, erano dodici le ceste, una quantità enorme e loro lì a discutere delle quattro pagnotte che hanno lasciato a casa. Gesù con grande pazienza ammonisce e incoraggia i suoi discepoli.
Tanto più che un pane c’è! E dunque quello che Gesù ha compiuto altre volte, si piò ripetere!
Il dono della fede seminato nel loro cuore è esposto ai lieviti cattivi; bisogna fare la guardia a questo cuore e proteggere il seme che è piccolo ma che darà molti frutti.
Dio vi benedica. E voi pregate per noi.
Francesco e Giovanni.