14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! 15 Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». [16 ] 17 Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. 18 E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, 19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. 20 E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, 22 adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Si è conclusa la discussione tra Gesù e i farisei e gli scribi venuti da Gerusalemme.
La contestazione era questa: Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure? Il tema della impurità era rimasto da parte, perché la risposta di Gesù si era concentrata sui tanti precetti umani aggiunti dalla tradizione degli antichi, precetti che potevano condurre a tradire il nucleo essenziale dei comandamenti di Dio.
Gesù adesso riprende il discorso della impurità davanti alla folla.
L’invito iniziale, ascoltatemi tutti e comprendete bene, sottolinea l’importanza dell’insegnamento. Gesù parla in senso generale di ciò che rende impuri, al di là delle varie prescrizioni rituali. Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro (v.15).
Detta questa frase, Gesù entra in casa con i suoi discepoli. Il v.17 definisce la frase di Gesù una parabola e Gesù entrando in casa dà la spiegazione ai discepoli, non senza averli rimproverati per non aver capito.
Questo doppio avvertimento, prima alla folla e poi ai discepoli, sulla incapacità di comprendere, vale anche per noi che ascoltiamo oggi queste parole: il tema è di primaria importanza e c’è qualcosa in noi che rende difficile questo ascolto.
Il centro del problema è dunque il cuore dell’uomo. La questione dei cibi che si possono prendere o meno viene messa in secondo piano, perché i cibi entrano nel ventre e non nel cuore.
Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male (v.21). Ecco il nodo centrale: c’è nell’uomo una malattia profonda, che Gesù specifica anche in una lista di propositi di male, primo fra i quali è l’impurità.
Ma la creatura umana non è stata creata da Dio a sua immagine e somiglianza, nel suo cuore non c’è il seme dell’amore di Dio e quindi dei propositi di bene? Come mai dunque ci sono nel cuore dell’uomo questi propositi di male, che purtroppo si realizzano e si trasformano in azioni che fanno del male? Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura. Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono (Sap 2, 23-24).
All’umanità colpita dalla malattia profonda del peccato e della morte, Dio Padre ha inviato suo figlio Gesù per guarirla e per salvarla.
Dio ti benedica. E tu prega per noi.
Francesco e Giovanni.