35 In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36 E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. 37 Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». 39 Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40 Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». 41 E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione (oggi composto da tre!):
L’annuncio del Vangelo ci comunica oggi la bellezza profonda della vita cristiana!
Non è una descrizione del male inevitabile della morte, perché tutto è cambiato ed è nuovo per la potenza universale della Pasqua di Gesù. Ora coraggiosamente siamo invitati, non a morire, ma a passare all’altra riva! Troviamo più volte nei vangeli l’invito di Gesù a seguirlo. Oggi ci viene donato anche l’annuncio della meta di questo cammino con Lui! La destinazione non è più la morte, ma la Pasqua! Mi commuove il ver.36 quando ci dice che per questo “viaggio” così nuovo, misterioso e prezioso “lo presero con sé nella barca”! Non si può fare questo viaggio senza di Lui! Cosa significa che “lo presero con sé, così com’era”? La conoscenza e la presenza di Lui è la condizione della “vita cristiana”! E’ il cammino dietro a Lui! Chi lo compie diventa ed è suo “discepolo”! Gioisco e mi commuovo quando lo vedo “a poppa, sul cuscino, e dormiva”!! Spaventati dalla tempesta, lo svegliano ed lo sgridano: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”(ver. 38). In realtà, come Lui li rimprovera, essi hanno paura perché non hanno fede! Il viaggio dietro a Lui attraversa tutto il dramma della creazione e della storia, come i Vangeli ci raccontano. Non c’è vicenda e situazione che non sia raggiunta e visitata dalla potenza della salvezza evangelica! La fede consente ed esige che ogni ostacolo e ogni ferita della creazione e della storia sia visitata e salvata! E’ molto importante che in ogni modo incessantemente si ponga e si riproponga su Gesù la domanda sul mistero e sulla realtà della sua Persona!
Con questo brano si chiude il cap.4 e si chiude anche il racconto della giornata tutta dedicata da Gesù all’insegnamento a favore di una folla enorme raccolta in riva al mare. Gesù, per rivolgersi alla folla che preme, si è seduto su una barca scostata da riva. Adesso Gesù congeda la folla e decide che ci si deve trasferire sulla riva opposta del lago. Ci sono due notazioni importanti nella descrizione della partenza, presenti nel racconto di Marco ma non in quelli di Matteo e di Luca. La prima è che lo presero con sé, così com’era (v.36): così è la vita della piccola comunità dei discepoli, la barca è di qualcuno di loro, loro governano la barca, sembra tutto come nella loro vita precedente, ma adesso hanno preso a bordo il Signore. Sembra uno di loro, probabilmente stanco per la lunga giornata, si parte assieme, ma la sua presenza sarà decisiva per l’esito del viaggio. Poi ci sono altre barche con lui e la meta del viaggio è l’altra riva, una zona abitata prevalentemente da stranieri, da pagani: la cerchia dei compagni di viaggio di Gesù è più larga e si estende anche a gente che dovrebbe starne fuori. Insomma, anche questo viaggio sembra una parabola.
Ci fu una grande tempesta di vento (v.37): l’intensità di questo evento avverso sembra eccezionale, tanto da far paura anche a gente esperta come i pescatori di professione che stanno con Gesù. Ma lui dorme: sta succedendo il finimondo e lui dorme. Maestro, non t’importa che siamo perduti? Anche questa bellissimo inizio della preghiera, non ti importa, c’è solo in Marco. Gesù si sveglia e fa cessare la tempesta. Usa la stessa parola del primo esorcismo nella sinagoga di Cafarnao: taci, tratta la furia del vento e del mare come lo spirito impuro che possedeva l’uomo nella sinagoga. Segue il rimprovero di Gesù sulla paura e la mancanza di fede. Questo viaggio è veramente una immagine della vita di fede. Non è meravigliosa la vita del credente di poca fede? Il Signore è venuto a stare con noi, in mezzo alle tempeste della nostra vita. Sembra che dorma, ma se gli gridiamo la nostra condizione di gente perduta si sveglia e viene ad aiutarci. Abbiamo paura, ci prendiamo la soave sgridata sulla nostra poca fede, ma la cosa essenziale è che lui c’è e ascolta la nostra preghiera: Credo; aiuta la mia incredulità (Mc 9,24).
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco e G.