9 Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. 10 Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. 11 Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
12 Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. 13 Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Seleziona Pagina
Vi consiglio di non dare troppo spazio di attenzione alle note delle bibbie che si fanno domande e pongono dubbi su questi ultimi versetti del Vangelo secondo Marco. Se da una parte è giusto e doveroso prendere atto delle peripezie che il testo biblico ha attraversato per arrivare sino a noi, dall’altra è importante considerare due aspetti del rapporto che a noi il Signore dona nel nostro cammino nella sua Parola. Il primo riguarda la immensa “coralità” di coloro che hanno partecipato nei secoli alla formazione del testo biblico, e quanta ricchezza venga a noi da questa grande varietà di partecipazione! Il secondo aspetto, proprio in considerazione della Parola che oggi il Signore ci regala in questi versetti del Vangelo secondo Marco, è la reale e concreta divina bellezza di queste Parole e la loro importanza per noi, per la nostra fede e la nostra vita!
Sia la vicenda di Maria di Magdala, sia quella dei due in cammino verso la campagna mettono in evidenza l’evidente, inevitabile e meravigliosa “sproporzione” tra la divina bellezza della notizia evangelica e la povertà degli annunciatori! Questo è un dato importantissimo anche per noi oggi, sia quando ascoltiamo la Parola del Signore ascoltando chi ce la comunica, sia quando tocca a noi balbettare qualcosa per comunicarla ad altri. E’ assolutamente necessario che l’annunciatore sia ben consapevole – e persino spaventato! – della la sua assoluta inadeguatezza! Tra l’altro, questo è di grande aiuto per chi ascolta e viene consolato dal fatto che chi per lui si fa “voce della Parola” è del tutto sicuro di esserne non solo incapace, ma anche indegno!
Ai vers.9-11 ascoltiamo di Maria di Magdala che va ad annunciare ai discepoli quello che da Gesù ha ascoltato e ricevuto. Non è da poco l’annotazione di quel lutto e di quel pianto che avrebbe tanto bisogno di essere consolato dalla buona notizia! Ed è inevitabilmente imbarazzante la loro reazione di incredulità. Più volte Gesù, annunciando la sua croce, aveva sempre concluso tale notizia con l’evento della sua risurrezione! Ed è imbarazzante e un po’ rattristante il fatto che, “siccome era stato visto da lei” (ver.11), dalla quale Lui “aveva scacciato sette demoni” (ver.9), per questo “non credettero”. La “risurrezione” di Maria a vita nuova perché liberata dai sette demoni avrebbe dovuto essere sostegno e conferma di quello che lei ora annuncia loro, ma tristemente perdura in loro la cicatrice del ricordo della vita passata e della persona vecchia di Maria!
E anche i due anonimi discepoli in cammino verso la campagna, che evidentemente ci ricordano fortemente i due, di cui uno si chiama Cleopa, che in Luca 24,13-35 tristemente diretti verso la campagna dalla quale gioiosamente ritorneranno per il loro incontro con il Risorto (Luca 24,13-35), e saranno creduti, anch’essi, come Maria, non vengono creduti. Vedo che al Signore piace molto regalarci la visita e la Buona Notizia della sua Pasqua attraverso i più piccoli e i più poveri dei suoi discepoli! Chiediamo perdono per non aver creduto loro!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
I discepoli di Gesù, “quanti erano stati con lui”, nonostante questa condizione privilegiata, non credono. Se ne stanno in lutto e in pianto, ma il loro cuore è indurito, i loro occhi ciechi. Per noi, campioni del dubbio e dell’indecisione, può essere una specie di conforto: siamo in buona compagnia. Ma l’aspetto più bello mi pare sia questo: con dei discepoli così risulta evidente che tutto, nella Risurrezione e dopo di essa, è solo opera di Dio, il frutto meraviglioso del suo amore per noi. – Riascoltiamo con gratitudine l’annunzio odierno: “Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve…”