21 Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo.
22 Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», 23 e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. 24 Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. 25 Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. 26 La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». 27 Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra. [28 ]
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Il piccolo straordinario episodio che riguarda Simone di Cirene non cessa di esercitare su di me il suo fascino. Anche la precisazione propria del solo Marco che ricorda anche i nomi dei suoi figli contribuisce a cogliere la meraviglia di questo ingresso del Signore nella storia e nella realtà delle persone, con occasionalità che arrivano fino all’ “incidente” di una costrizione. Difficile riflettere sullo stato d’animo con il quale questo contadino avrà vissuto tale momento. La vicenda però sembra aver segnato profondamente tutta la sua vita: la Chiesa di Gerusalemme lo venera come santo! Mi commuove pensare, anche attraverso modeste vicende della mia vita, come persino la violenza di una costrizione probabilmente vissuta anche con la paura verso questi soldati stranieri, possa essere grembo di una vita radicalmente visitata e rinnovata! Avverto forte il richiamo alla beatitudine dei miti che “erediteranno la terra” (Matteo,5,5)! Una mitezza non immediata, e magari con sensi di rabbia oltre che di timore … ma poi si vede quanto Dio sappia entrare anche fortunosamente nella nostra vita.
Sono personalmente – e ingenuamente! – affezionato alla leggenda che indica il Golgota – “luogo del cranio” – come l’antichissima (!!) grotta dove visse e morì Adamo. Abbiamo ben presente come tutta la grande ikonografia custodisca gelosamente l’immagine del cranio e delle ossa nella piccola grotticella sotto la Croce. Resta che in ogni modo questo allarga preziosamente a tutta l’umanità il sacrificio d’amore del nostro caro Gesù!
Giustamente le note delle bibbie indicano i particolari dell’evento della crocifissione come adempimento di profezie: il Salmo 68(69), 22 per la bevanda del ver.23; il Salmo 21(22),19 per la spartizione delle vesti.
Anche la scritta “il re dei Giudei” è interessante e intrigante: forse decisa ironicamente da Pilato, e tuttavia così potente nel suo significato sia per il suo riferimento alla regalità, sia per la destinazione universale dell’elezione del Popolo della Prima Alleanza.
Mi sembra importante anche che notiamo l’assenza di quegli elementi drammatici e “sanguinari” che spesso caratterizzano le “sacre rappresentazioni”, e anche le aggiunte devozionali della Via Crucis. Ed è evidentemente preziosa la presenza dei due “ladroni” crocifissi con Gesù, che ci consentono di identificarci con loro per celebrare la misericordia divina che ci ha soccorsi ponendo in mezzo a noi il Santo e l’Innocente, non per giudicarci, ma per salvarci.
Quello che sempre mi meraviglia e mi commuove è constatare come ormai ogni evento di morte sia in ogni modo celebrazione e memoria della Passione del Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.