1 E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. 2 Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». 3 I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. 4 Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». 5 Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Il v. 1 segna un passaggio fondamentale nella passione di Gesù: si compie quello che lui aveva detto nel terzo annuncio della passione sul destino del Figlio dell’uomo: lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani (Mc 10, 33).
La consegna è fatta, potremmo dire, con un atto solenne, dopo aver tenuto consiglio, dall’organismo rappresentativo più alto del popolo di Israele, da tutto il sinedrio al completo delle sue componenti, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi.
Prendono il loro Messia, l’inviato di Dio che era il centro da secoli di tutte le loro attese e speranze, ma che non avevano riconosciuto, e lo consegnano incatenato a Pilato, la massima autorità dell’impero romano a Gerusalemme.
Nella misera trama del complotto alla fine realizzato dai capi di Israele per preservare il loro potere dalla minaccia costituita da quell’uomo, Gesù di Nazareth, il Padre tesse una storia completamente nuova e straordinaria, la salvezza di tutte le genti attraverso il sacrificio d’amore del suo unico Figlio. In tutto questo giocherà il suo ruolo il governatore pagano, destinato a passare alla storia per quel suo atto di ingiusta condanna: “morì sotto Ponzio Pilato”.
Il processo davanti a Pilato è raccontato da Marco in una forma molto ridotta ed essenziale. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?» (v. 2). L’istruttoria sommaria del sinedrio aveva portato ad un’altra accusa, Gesù aveva dichiarato di essere il Figlio di Dio e questo era stato considerato una bestemmia. Ma adesso è stata tradotta in un linguaggio più adatto a Pilato e quella diventerà il motivo della condanna scritto sulla croce.
Gesù, con la sua risposta “tu lo dici”, conferma che i Giudei gli hanno consegnato il loro re. Nella passione secondo Marco queste sono le ultime parole di Gesù prima del grido dalla croce, la recita del salmo 21 prima di morire. Di fronte alle molte accuse dei capi dei sacerdoti e alle sollecitazioni di Pilato, Gesù non rispose più nulla (v.5).
Si compie la profezia del quarto canto del servo del Signore: maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca (Is. 53,7).
Il silenzio di Gesù sorprende Pilato, anche se non ne può capire il segreto: è un silenzio molto eloquente, che esprime l’abbandono di Gesù alla volontà del Padre che lo conduce al sacrificio per la salvezza di tutta l’umanità e per il perdono dei peccati, anche di quelle terribili ingiustizie che lo stanno portando alla morte.
Dio ti benedica. E tu prega per noi. Giovanni, Francesco e Giancarlo M.