1 Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire. 2 Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo». 3 Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4 Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5 Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. 6 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. 7 I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. 8 Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Con il cap. 14 si entra nel grande racconto della passione, con questa annotazione cronologica: mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi. Lo svolgersi degli avvenimenti ha portato i capi religiosi ad attuare il loro complotto in quei giorni. La vicinanza della grande festa può essere un ostacolo ai loro piani: non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo (v. 2), probabilmente per le conseguenze verso le autorità romane. Ma l’annotazione dell’evangelista non è lì per caso: nonostante la preoccupazione dei capi, i fatti della passione di Gesù si svolgeranno proprio mentre a Gerusalemme si celebrerà la grande festa, non per una pura coincidenza, ma perché la Pasqua celebrata da Israele doveva essere la preparazione della Pasqua di Gesù, della vera Pasqua, in cui doveva essere sacrificato il vero Agnello.
La cena di Betania è una grande introduzione alla passione di Gesù. Una donna, di cui non si dice neanche il nome, entra improvvisamente nel luogo della cena con un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore (v. 3) e, dopo aver rotto il vaso, ne versa il contenuto sul capo di Gesù. La reazione molto forte degli astanti (erano infuriati contro di lei) trascura tanti aspetti sorprendenti (l’ingresso di una donna, la rottura del vaso, il versamento di tutto il contenuto su Gesù) e si concentra sull’aspetto economico: perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri! (vv.4-5). La cifra è veramente alta, lo stipendio annuo di un salariato agricolo.
Gesù prende apertamente le distanze da quelle critiche e valorizza il gesto della donna: ha compiuto un’azione buona verso di me (v.6). Sarebbe “opera buona”, il testo usa in effetti una parola che attiene alla attività lavorativa. Poi segue quella frase sui poveri: chi si è sdegnato, lo ha fatto veramente per amore dei poveri? Quel gesto di amore alla sua persona, dice Gesù, era la cosa prioritaria da fare in quel momento.
Ella ha fatto ciò che era in suo potere (lett: quello che aveva ha fatto): aveva a disposizione quel profumo e l’ha utilizzato per quell’opera; poteva risolvere tanti suoi problemi con quei trecento denari, ma ha fatto quel gesto, simile a quello della vedova che aveva gettato nel tesoro del tempio tutto quello che aveva per vivere.
Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura: ecco perché quel gesto doveva proprio essere fatto, Gesù sa a quali umiliazioni andrà incontro la sua persona e il suo corpo e tutto quel preziosissimo profumo era dovuto a lui. Questa unzione sarà l’unica, perché le donne che si apprestavano a ungere il corpo di Gesù con gli oli aromatici il giorno dopo della sepoltura, non poterono farlo perché Gesù era risorto.
L’episodio dell’unzione di Betania lascia due eredità: il ricordo della donna dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero (v. 9) e quella relativa ai poveri. Dopo che Gesù sarà risorto e salito in cielo, uno dei segni della sua presenza saranno i poveri, li avete sempre con voi.
Dio ti benedica. E tu prega per noi. Giovanni, Francesco e Giancarlo M.