14 Quando vedrete l’abominio della devastazione presente là dove non è lecito – chi legge, comprenda –, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano sui monti, 15 chi si trova sulla terrazza non scenda e non entri a prendere qualcosa nella sua casa, 16 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 17 In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano! 18 Pregate che ciò non accada d’inverno; 19 perché quelli saranno giorni di tribolazione, quale non vi è mai stata dall’inizio della creazione, fatta da Dio, fino ad ora, e mai più vi sarà. 20 E se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma, grazie agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni. 21 Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui; ecco, è là”, voi non credeteci; 22 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. 23 Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto.
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Che cos’è questo “abominio della devastazione presente là dove non è lecito” (ver.14) di cui Gesù parla nel testo di oggi? Ci aiuta a capire meglio il parallelo di Matteo: Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l’abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele (Mt 24, 15).
Il luogo di questo abominio in Mt è il luogo santo, il tempio. L’abominio di cui parla Daniele (Dn 9,27) è la profanazione del tempio e la sua dedica a Giove ai tempi della conquista di Israele e della sua ellenizzazione forzata da parte di Antioco Epifane, narrata anche dai libri dei Maccabei (ad es. in 2Mac 6,2). Al di là dell’episodio di due secoli prima, Gesù parla della idolatria e della perenne tentazione dei poteri mondani di occupare lo spazio del sacro.
Questi poteri totalitari si manifesteranno ancora con tutto il loro potenziale di devastazione, ma non sarà la fine. L’istruzione che dà Gesù è di mettersi al riparo e di rinunciare a tante cose, pur di preservare il nucleo essenziale della propria fede (vers.15-16).
Pregate che ciò non accada d’inverno (ver. 18): in mezzo alle devastazioni e alle tempeste della storia non bisogna abbandonare la preghiera, perché molto potente è la preghiera fervorosa del giusto (Gc 5, 16).
La preghiera di intercessione a favore di tutta l’umanità diventa in quelle situazioni un ministero molto importante affidato ai discepoli: grazie agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni. Quindi non è la fine, quei giorni saranno abbreviati.
Gesù torna a mettere in guardia i suoi discepoli dall’insidia dei falsi profeti e dei falsi cristi. Per ingannare faranno addirittura segni e prodigi di cui è necessario diffidare e riconoscere il carattere demoniaco.
Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto: la parola di Gesù pre-dice la storia; la grande attenzione dei discepoli sarà nell’affidarsi alla potenza della sua parola: da quel tesoro potranno attingere la sapienza necessaria per interpretare la storia e trovare le tracce della sua presenza.
Dio vi benedica. E voi pregate per noi. Francesco, Giovanni e Giancarlo M.