10 Non avete letto questa Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; 11 questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?». 12 E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.
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COMMENTO
La parabola ha mostrato che il rifiuto dei profeti e della parola di Dio a loro affidata ha prodotto un crescendo di malvagità e il culmine è stato che, quando alla fine dei tempi Dio non manda più un profeta, ma il suo stesso figlio prediletto, i vignaioli lo disprezzano, lo scartano, lo uccidono e lo gettano fuori dalla vigna. La parabola lascia aperto un problema: il peccato dei vignaioli è grande ed evidente, quale sarà il rimedio? Perché quelli che subentrano nella vigna dovrebbero essere diversi?
Con il v.10 Gesù, terminata la parabola della vigna, rivela, citando il salmo 117, il segreto e il cuore di tutta la parabola. Colui che le autorità religiose di Israele a somiglianza dei vignaioli disprezzano e scartano e che manderanno a morire come un malfattore diventerà la pietra d’angolo di un nuovo tempio, a cui affluiranno tutte le genti. La sua morte e resurrezione diventeranno sorgente di grazia, di salvezza e di liberazione dalla schiavitù del peccato per tutta l’umanità: questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi.
Questo richiamo a quanto “è stato fatto dal Signore” e alla “meraviglia” di esso porta a considerare non solo il peccato dei vignaioli e l’uccisione del figlio amato, ma soprattutto l’opera di Dio che risuscita il suo Figlio e lo pone a fondamento di un edificio nuovo, di una storia nuova.
I capi del popolo capiscono che la parabola è riferita a loro, ma si rafforzano nel loro intento di mandarlo a morte. Credono così di difendere il loro possesso della vigna, ma il Signore darà la vigna ad altri.
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Rinnoviamo l’invito a partecipare con un vostro anche breve e semplice scritto a questo commento comune, inviandolo su Telegram “Lectio quotidiana. Francesco, Giovanni e Giancarlo M.