1 Partito di là, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. 2 Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3 Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4 Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5 Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6 Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7 per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8 e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9 Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10 A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11 E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12 e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Gesù ha lasciato la Galilea e ha scelto il percorso lungo il fiume Giordano, sta al di là del fiume che attraverserà per andare a Gerico e iniziare la salita verso Gerusalemme.
Nell’ultima parte del cap.9 Gesù si era tenuto lontano dalla folla: all’inizio del cap. 10 la folla ritorna e Gesù riprende ad insegnare; il testo sottolinea la ripresa di questa consuetudine: come era solito fare.
Ritornano anche i farisei. Il testo dice che tornano per mettere Gesù alla prova. Dove stia l’insidia di una domanda a Gesù sul ripudio della moglie da parte del marito non è immediato capirlo, lo si può solo dedurre dalla discussione che segue. In effetti Gesù inizialmente non sembra voglia coinvolgersi nella questione sollevata dai farisei.
Si sa che c’erano discussioni su quanto dovesse essere seria la causa per fare il ripudio e c’erano anche dubbi di carattere più generale, sulla linea di quanto dice ad es. il profeta Malachia: nessuno tradisca la donna della sua giovinezza, perché io detesto il ripudio, dice il Signore, Dio d’Israele (Mal 2, 15-16).
Gesù esce dallo schema proposto dai farisei. Ha appena parlato della durezza di cuore. A questa Gesù contrappone il progetto iniziale di Dio all’atto della creazione: i due diventeranno una carne sola perché creati da Dio a sua immagine somiglianza, perché i due uniti assieme sono l’immagine di Dio, che è amore, che è comunione. Il peccato e la durezza di cuore hanno rovinato quello che Dio aveva pensato all’inizio.
Non possiamo dimenticarci che mentre parla in modo così accorato dell’unione tra l’uomo e la donna, mentre scongiura che l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto, Gesù sta salendo a Gerusalemme per dare la testimonianza suprema dell’amore di Dio: lui, il figlio, è lo sposo che non ha tenuto conto delle tante motivazioni per dare l’atto di ripudio all’umanità sua sposa, lui darà la vita per quella sposa. Lui ci vuole salvare, vuole togliere da noi il cuore indurito e donarci il suo cuore, la sua vita, una speranza nuova, la possibilità di riscatto dalla umiliazione che il peccato e la morte causano alla vita, certo, degli sposi, ma anche di ogni altra condizione in cui si trovino le donne e gli uomini su questa terra.
Come è successo in tanti episodi precedenti, le cose successe davanti alla folla, hanno una coda quando Gesù e i discepoli rientrano in casa. Gesù ritorna sulla norma scritta da Mosè (Dt 24, 1-4) perché i discepoli hanno delle domande in proposito. Gesù sembra voler dire che la norma è nata come rimedio alla durezza di cuore ma che il peccato dell’adulterio rimane. Anche quell’antica norma rimanda alla venuta salvifica di Gesù.
Dio ti benedica. E tu prega per noi.
Francesco, Giovanni e Giancarlo M,