19 Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. 20 Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. 21 Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell’acqua e sarà immondo fino alla sera. 22 Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell’acqua e sarà immondo fino alla sera. 23 Se l’uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. 24 Se un uomo ha rapporto intimo con essa, l’immondezza di lei lo contamina: egli sarà immondo per sette giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà sarà immondo. 25 La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà immonda per tutto il tempo del flusso, secondo le norme dell’immondezza mestruale. 26 Ogni giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei come il giaciglio sul quale si corica quando ha le regole; ogni mobile sul quale siederà sarà immondo, come lo è quando essa ha le regole. 27 Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell’acqua e sarà immondo fino alla sera. 28 Quando essa sia guarita dal flusso, conterà sette giorni e poi sarà monda. 29 L’ottavo giorno prenderà due tortore o due colombi e li porterà al sacerdote all’ingresso della tenda del convegno. 30 Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio espiatorio e l’altro come olocausto e farà per lei il rito espiatorio, davanti al Signore, per il flusso che la rendeva immonda. 31 Avvertite gli Israeliti di ciò che potrebbe renderli immondi, perché non muoiano per la loro immondezza, quando contaminassero la mia Dimora che è in mezzo a loro. 32 Questa è la legge per colui che ha la gonorrea o un’emissione seminale che lo rende immondo 33 e la legge per colei che è indisposta a causa delle regole, cioè per l’uomo o per la donna che abbia il flusso e per l’uomo che abbia rapporti intimi con una donna in stato d’immondezza”.

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Il commento ebraico qualifica e nomina l’ “immondezza” come “periodo di separazione” e cita Giobbe 18,18: “..e dal mondo sarà bandito”. Mi sembra interessante questo termine che contribuisce a chiarire il non legame con una condizione di peccato e se mai carica tutta la situazione della donna, e del suo rapporto con il mistero del sangue, di una prospettiva grande che troverà il suo adempimento nella Vergine madre e la sua pienezza nella croce del Cristo, grembo della nuova creazione e della nuova storia.
Anche il coinvolgimento dell’uomo nella condizione della donna mi sembra molto bello, quasi a dire quanto sia urgente che la comunità credente si converta alla concezione del femminile della fede ebraico-cristiana, per proporre alle culture del mondo la via del vero riscatto della condizione femminile, e soprattutto del mistero divino collegato alla femminilità. Dalla segregazione della donna alla solitudine del Cristo della passione e della croce, emerge con potenza il volto femminile della fede di Gesù, e il segreto della vita nuova come vita per dare la vita. I padri ebrei hanno custodito per il bene dell’umanità intera il segno del sangue, che Cristo ha fatto suo per la salvezza universale.
I vers. 25-30 collegano strettamente il dato biologico della mestruazione con la malattia che nel Vangelo qualifica la donna emorroissa salvata dal Signore. L’intreccio tra le due immagini ci porta alla considerazione attenta di un’umanità inferma ed esposta alla morte, e, a motivo della carne del Figlio di Dio, recante in sé, nel suo stesso sangue, la promessa e la speranza di un gemito verso la salvezza.
v. 31 “Affinché non muoiano”: Dio con queste disposizione vuole offrire al popolo una via per la purificazione, così ci invita a cercare la via della salvezza. Oggi leggiamo in Rm 7:13-25 come il peccato sia sempre presso l’uomo, spesso dentro di lui. Ma Dio offre la via di salvezza.
Per “non contaminarsi” bisogna “non toccare” ciò che è impuro (v.19 ecc.). Ma se guardiamo nel Vangelo, quando Gesù incontra la donna emorroissa (Mc 5:25-34), questa donna cerca di toccare gli abiti di Gesù con la speranza di venire guarita. E spesso nei Vangeli leggiamo che Gesù “tocca” i malati e si lascia toccare da loro.
Il v. 31 è importante perché spiega il motivo per cui Dio ha dato i precetti che abbiamo letto in questo cap. e nei precedenti. L’impurità, e la capacità di distinguere tra ciò che è puro e ciò che non lo è, non è importante per se stessa; ma ciò che conta è poter avere relazione con la tenda del Convegno, che è il luogo dove Dio abita in mezzo al popolo di Israele. Se la tenda non ci fosse, tutte queste leggi non avrebbero motivo di esserci, e gli uomini potrebbero vivere senza comprendere la distinzione tra puro e impuro. Queste leggi sono state date perché Dio vuole abitare tra il popolo.
E la stessa concessione “Affinché non muoiano” non esprime tanto lo scampare da un castigo, quanto piuttosto ricorda che se “accostarsi a Dio” può essere rischioso (come la vicenda di Nadab e Abiu rivelava), allora Dio pone delle leggi che sono delle disposizioni affinché la tenda possa continuare ad essere il luogo dell’incontro tra Dio e il popolo senza che il popolo muoia. Con questo, il popolo comincia a comprendere che per la sua propria condizione non può stare davanti a Dio, ma Dio vuole renderli degni di stare davanti a Lui e di vivere alla Sua presenza.
Viene spontaneo, nel leggere questi versetti, pensare alla “emorroissa” del Vangelo. Lei conosceva certamente queste norme…; approfittando della calca per toccare la veste del Signore, non ha pensato: “Così facendo, rendo impuro anche Lui..”. Era certa, invece, di attingere alla forza salvifica di Gesù…, ed è stata la sua salvezza. – Anche a me sembra importante il v.31: le “impurità” dei figli di Israele porterebbero ad una contaminazione della Dimora divina. Dio si è talmente mescolato alla vita dei suoi, che rischia di essere coinvolto nei loro limiti, nelle loro “impurità”. Il Figlio poi sarà talmente coinvolto (ha messo la sua tenda tra le tende degli uomini) da giungere a dare la vita per recuperare tutti.
Tra l’altro nel levitico ci sono altre cose che voi cattolici dovreste leggere con molta attenzione… perchè peccate non sapendo di peccare.
CIAO!!!
io sono immonda! vi consiglio di non passare per il mio blog perché è immondo pure lui, essendo aggiornato dal mio immondo computer!