1 Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. 2 E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. 3 Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. 4 In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. 5 Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». 6 Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni. 7 Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», 8 altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». 9 Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Luca 9,1-9
![Luca 9,1-9](https://www.famigliedellavisitazione.it/wp/wp-content/uploads/2021/04/San-Luca-c.jpg)
COMMENTO
La missione fondamentale di ogni cristiano è quella di comunicare il dono ricevuto per la nostra salvezza. Ci ricordiamo che “vangelo” significa “buona notizia”. Siamo grati a chi ce ne ha resi participi e volentieri comunichiamo questo supremo dono di Dio.
La “buona notizia” riguarda tutta la vita di chi la riceve: questa potenza si manifesta come “potere su tutti i demoni” e “guarigione di tutte le malattie”.
L’annuncio evangelico esige che lo si offra a partire dalla nostra stessa povertà e fa dell’intera nostra esistenza un viaggio meraviglioso caratterizzato da quella povertà che il nostro brano annuncia al ver. 3.
Il ver. 4 ci regala un “verbo” prezioso: il “rimanere”. Non è questione di tempo, ma è misura della comunione che il testimone del Vangelo dona a chi riceve questa Parola. La preziosità dell’annuncio evangelico è misurata dalla scelta e dalla testimonianza di povertà donata dal testimone: la sublime ricchezza del Vangelo esige di non essere intrecciato e confuso con altri beni e altre ricchezze. Infatti, l’annuncio del Vangelo esige di essere l’unica grande missione di chi ne porta la testimonianza.
La custodia del dono di Dio è la finalità privilegiata di chi lo comunica, al punto che diventa la misura della fedeltà e della verità della sua testimonianza. Tale annuncio può essere spesso respinto, ma questo non deve interrompere l’appassionata dedizione al Vangelo.
Siamo all’opposto di ogni preoccupazione e interrogativo mondano. Ne è manifestazione la banale e deviata riflessione di Erode, convinto di essere consapevole della realtà. Ma ne è del tutto lontano.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco