36 Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38 Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Luca 6,36-38

Il nostro brano si apre riprendendo il versetto conclusivo di ieri.
La Parola di oggi enfatizza la grande esortazione di ieri che ci esortava alla misericordia donandoci nell’insegnamento di Gesù il modello del Padre.
Oggi l’esortazione alla misericordia è in certo senso più drammatica perché mette in evidenza che i primi ad avere bisogno della misericordia siamo noi.
Ieri eravamo esortati e guidati ad imitare e a far nostra la misericordia divina, oggi si enfatizza il nostro bisogno di tale misericordia, perché siamo dei poveri peccatori! Allora il “non giudicare” il fratello diventa condizione perché anch’io possa non essere giudicato.
Il “non condannare” diventa la condizione e la fonte del mio essere esente dalla condanna che mi spetta.
Ieri dunque l’immagine potente e luminosa di Dio Padre nella Parola di Gesù!
Oggi Gesù ci avverte e ci annuncia che “se perdonate, sarete perdonati”. Così il ver.37!
Il ver.38 dilata la portata del ver.37 introducendo anche il criterio della “misura”! Una misura “colma e traboccante”!
Siccome siamo peccatori, ci è chiesto di essere dei grandi “perdonatori”!
Mi si affaccia un interrogativo forse non del tutto inutile! Forse nel comune pensiero umano, un peccatore neppure può perdonare! Invece Gesù ci annuncia e ci dona la luminosa immagine del peccatore che perdona!
Se poi questo lo deve fare “per ufficio” come lo è per me che sono un prete, e un prete peccatore, l’emozione e il tremore diventa ancora più forte!
Ecco dunque, infine, la realtà profonda di quella “misura”: “con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.
E’ l’immagine e la speranza di una Chiesa di peccatori perdonati, proprio per questo capace e impegnata in un sovrabbondante incessante perdono.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.