17 Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, 18 che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. 19 Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
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COMMENTO
Innanzitutto sottolineiamo la meraviglia delle prime tre parole del nostro brano: “Disceso con loro…”. Con questa semplice affermazione il Signore ci ricorda la sua radicale diversità dalle divinità delle “religioni”. Mentre tutto quello che riguarda Dio tende ad essere interpretato come un “andare in alto… essere sopra a tutti… essere al di sopra di ogni realtà umana…”, per la fede ebraica e per la fede cristiana Dio discende. E così deve essere, perché noi dobbiamo essere salvati. E per questo Dio scende nelle nostre umiliazioni e nelle nostre bassezze per salvarci. Per fare questo, nella pienezza dei tempi “il Verbo si è fatto carne”, Dio è sceso fino a noi e nella persona di Gesù è diventato “come noi”. Il paesaggio descritto da questa Parola, che oggi ci viene donata, è appunto questo luogo “pianeggiante”. Noi che dobbiamo essere salvati siamo una grande folla, di discepoli insieme a una “gran moltitudine di gente”. Tutta questa gente è venuta “per ascoltarlo”. Tutti sperano di “essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti”. Per questo egli è venuto tra noi. Il miracolo della guarigione non è solo per le grandi malattie della carne, ma guarisce anche dalle ferite dello spirito.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni