24 E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. 25 Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. 26 Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. 27 Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. 28 Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove 29 e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, 30 perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele.
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COMMENTO
E’ molto interessante quello che Gesù oggi ci insegna: ci regala il capovolgimento delle strutture di potere mondano.
Per questo egli entra nella discussione su “chi di loro fosse da considerare più grande” (ver. 24).
Il mondo dà ai detentori del potere il titolo di “benefattori”, ma Gesù capovolge la prospettiva, a partire dalla sua stessa persona e dalla sua opera in mezzo a noi: “chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve” (ver. 26).
In tal modo Gesù rivela il mistero e la potenza della sua persona e della sua opera: “io sto in mezzo a voi come colui che serve (ver. 27).
Tale è il “Regno preparato dal Padre” per tutti coloro che avranno seguito Gesù. A loro egli dice: “siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele” (ver. 30).
L’obiezione cristiana ai poteri mondani è radicale: il Salvatore e i suoi discepoli non sono governatori clementi, ma radicalmente sono “servi”. Non si tratta dunque di una “modalità” di governo: la Passione e la Croce del Signore annunciano ed esigono una radicalità di scelta.
Il Salvatore del mondo è il Signore della Passione e della Croce e tale è la nostra vocazione di cristiani.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco