13 E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». 15 Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
Omelia dialogata messa Dozza 14.05.2021 Lc 2,13-15
COMMENTO
Siamo convinti che i pastori, vigilanti nella notte sul loro gregge, rappresentino un popolo di poveri, come poveri abbiamo visto Giuseppe di Nazareth e Maria, la mamma del Signore. Questi pastori devono pernottare all’aperto vegliando tutta la notte sul loro gregge. Ed ecco, ora, l’angelo del Signore e la grande luce, che li riempie di timore. Ma l’angelo toglie il timore annunciando una grande gioia. Notiamo come tale gioia sia donata proprio ai pastori: “oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore” (ver 11) e per i pastori ecco il segno: “troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (ver 12): il Figlio di Dio, che nasce in tale povertà, da questi poveri viene accolto e amato. I pastori rappresentano tutta l’umanità: “pace agli uomini, che egli ama” (ver. 14).
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco