29 E disse loro una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: 30 quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. 31 Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 32 In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. 33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
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COMMENTO
Della parabola del fico dobbiamo essere pronti a cogliere l’assoluta “diversità” rispetto a quello che il mondo sta vivendo.
E’ il dramma della storia a gridare il bisogno della salvezza. Il termine “salvezza” deve essere considerato e accolto nella sua straordinaria diversità e novità. Dunque non aspettiamo e non pensiamo di vedere uno sviluppo positivo della vicenda umana!
Il vangelo, anche secondo l’etimologia di questa parola, è l’annuncio dei “cieli nuovi” e della “terra nuova”.
Non dobbiamo quindi pensare al cambiamento e al miglioramento della vicenda umana e dell’intera creazione, ma appunto al dono della salvezza. Tale salvezza, che è anche etimologia del nome di Gesù, un nome della lingua ebraica che significa “salvezza di Dio”. Gesù è dunque la “salvezza di Dio”, dono dell’amore di Dio per la nostra salvezza.
La “vita cristiana” non è opera e merito nostro, ma esclusivamente “grazia”, dono di Dio potente e capace di fare di noi quella creatura nuova che Gesù ci ha regalato con il sacrificio d’amore della sua croce.
Il battesimo è l’evento della nostra morte-risurrezione: morte della vecchia creatura e risurrezione di noi come figli di Dio. Per questo Gesù ci ha donato la sua vita ed è divenuto la nostra “vita nuova”.
Di tutto questo ci sono già i “germogli”, cioè la primavera e i primi segni della creatura nuova: la salvezza in Gesù si è fatta vicina. La creazione e la storia sono piene di questi segni. Oggi Gesù ci annuncia che “non passerà questa generazione prima che tutto avvenga”. Noi possiamo entrare in questa vita nuova perché Gesù ce la dona. La vita cristiana non è merito nostro, ma dono di Dio, grazia di Dio.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni