20 Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. 21 Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; 22 quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia.
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L’interpretazione di questa Parola è molto delicato. Tuttavia mi sembra anche molto prezioso! Spesso, nella sua storia, la comunità cristiana ha conosciuto, ma ha anche accolto logiche di ricchezza, di potere, di violenza, di crociata e di guerra, che ne hanno oscurato il volto e la testimonianza. In tale storia i santi e le sante sono stati il segno e il baluardo, spesso molto isolato, della fedeltà al Vangelo del Signore e al Signore del Vangelo. Qui sta, mi sembra, il cuore della nostra “interpretazione” della Parola che oggi riceviamo dalla bontà del Signore! Possiamo perciò accogliere questa Parola, come l’annuncio della nostra partecipazione al mistero della Pasqua del Signore! Come Lui è stato aggredito e crocifisso dalle potenze mondane, anche i suoi discepoli entrano in questo apice della sua passione d’amore per l’intera umanità! Allora le prove e le persecuzioni subite da ogni discepolo di Gesù, e dalla comunità dei credenti, è partecipazione, comunione e testimonianza della sua Pasqua d’amore. La debolezza e le sconfitte diventano allora orizzonte ed evento di Lui!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.