7 Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8 Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9 Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10 Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Luca 19,7-10

Chiediamo oggi al Signore la grazia di poter finalmente accogliere tutto quello che nel nostro comune modo di pensare viene giudicato e respinto.
Qui tale atteggiamento mondano è evidenziato dalla mormorazione generale che così reagisce al gesto del Signore che è entrato nella casa di Zaccheo: “E’ entrato in casa di un peccatore!” (ver.7).
Per questo mi affascina quel “ma” che apre il ver.8. E’ Zaccheo, dunque, che nel modo più semplice e più forte risponde e reagisce alla mormorazione generale!
E risponde, non dicendo qualcosa alla gente, ma confessando al Signore la sua conversione!
Come a contrasto dal comportamento del notabile ricco di Lc.18, Zaccheo interpreta la sua straordinaria generosità verso i poveri e la sua riparazione profonda verso chi egli ha derubato, come segno privilegiato della vita nuova che in Gesù Dio gli ha donato!
Come se volesse oggi dire a noi che questo è il frutto dell’essere entrato il Signore nella sua casa.
Il gesto che ha scandalizzato la gente è di fatto l’evento di salvezza che lo salva!
E tale è infatti l’annuncio che Gesù stesso dà a tutti. Lui, Gesù, è “la salvezza” che “oggi è venuta per questa casa” (ver.9)!
Salvezza che dunque è non solo per la persona di Zaccheo, ma anche per tutto quello che è parte di lui e della sua vita passata e presente: tutta la sua casa!
Dice Gesù che Zaccheo, il peccatore, è anche lui “figlio di Abramo”.
E’ grande grazia per noi, oggi davanti a questa Parola, ricordare che per la fede ebraica e cristiana Abramo è veramente il padre storico-profetico-terreno di tutta l’umanità: tutte le genti!
Consideriamo con attenzione gioiosa la Parola di Gesù al ver.10: Gesù è venuto a cercare e a salvare veramente tutto e tutti!
E’ venuto a cercare e a salvare tutto “ciò che era perduto”!
Zaccheo era considerato un “perduto”!
La sua persona e la sua vicenda oggi illuminano di speranza la nostra mente e il nostro cuore e chiedono a tutti noi una radicale conversione alla misericordia infinita di Dio!
Questa è la rivelazione e la missione della fede cristiana: l’annuncio e la testimonianza dell’evento universale della salvezza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Leggo che il nome “Zaccheo” significa puro, innocente: il contrario di ciò che egli era diventato, un pubblicano, addirittura capo di pubblicani, uno status che ne faceva un peccatore per definizione; bisognava starne a debita distanza, come indicava il Talmud. Ci dice Luca che TUTTI mormoravano perché Gesù ara andato in casa sua. In quel tutti ci siamo anche noi, così inclini al giudizio, alla critica e alla condanna. – Bella la corrispondenza del “cercare” dei due protagonisti: Zaccheo cercava di vedere Gesù (e – possiamo pensare – non solo fisicamente); Gesù indica tutto il senso della sua missione nel cercare e salvare ciò che era perduto, la nostra umanità, la moltitudine dei figli di Dio. – Una cosa di Zaccheo ci dovrebbe contagiare: la gioia di essere salvati; si precipitò giù dall’albero e accolse Gesù nella sua casa “pieno di gioia”.