41 Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa 42 dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 43 Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; 44 distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Luca 19,41-44

E’ stato proprio l’ingresso di Gesù in Gerusalemme con la folla dei suoi discepoli a provocare ora il pianto del Signore!
Di questo è rivelativo subito quell’ “anche tu, in questo giorno” del ver.42!
Allora quel festoso corteo che dietro a Gesù entra a Gerusalemme acquista un ulteriore significato di testimonianza-annuncio!
E’ la comunione con Gesù la strada della pace: “quello che porta alla pace” (ver.42); alla lettera dice: “le cose verso la pace”!
Dunque Gesù, e la nostra comunione con Lui, sono il nostro incontro con la pace che sempre cresce!
Non solo Egli è la nostra pace, ma è un legame sempre crescente di pace!
“Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi”: si tratta di un giudizio-castigo, oppure bisogna cogliere il rilievo di quell’ “ora” che sembra indicare un tempo nel quale la pace sarà rivelata e donata?
Sono propenso a ritenere che siano presenti entrambi i significati.
Il “giudizio” viene chiaramente espresso al ver.44: “… perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”!
D’altra parte quel “ora è stato nascosto” sembra alludere ad un’altra “ora” nella quale proprio l’attuale cecità di Gerusalemme che porta il Signore alla Croce sarà e si rivelerà come l’ora della misericordia divina e della salvezza.
Per questo, possiamo dare oggi un rapido sguardo alla preghiera di Gesù per i sui uccisori: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc.23,34) e tutto quello che, se Dio vorrà, incontreremo nella memoria della sua Pasqua!
Per questo, la preghiera di oggi su questa Parola, insieme al suo pianto (!), sembra introdurci già nell’evento della Passione del Signore!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Gesù che piange aggiunge un nuovo (e sorprendente) tassello all’immagine di Dio: è Uno che si commuove, che si addolora intimamente e piange davanti ai nostri disastri, davanti al male che ci ostiniamo a fare a noi stessi, persone e popoli. Tutti abbiamo pianto e conosciamo la tempesta emotiva e psichica che accompagna le lacrime. – Abbiamo bisogno di sapere “quello che porta alla pace”, qual è la via della pace: è la comunione con il Signore, scrive Giovanni; è il nostro cammino dietro di lui, da discepoli che lo amano. Le Scritture, il Vangelo che leggiamo ogni giorno ci guidano a riscoprire i modi e i momenti della sua visita.