11 Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. 12 Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza 13 e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». 14 Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. 15 Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, 16 e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17 Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? 18 Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». 19 E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
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COMMENTO Lc 17,7-19
Per quello che riguarda il brano dei ver. 7-10, ci sembra interessante al ver. 10 l’affermazione “siamo servi inutili”. E’ opportuno correggere il senso delle parole, tenendo conto che l’attributo “inutili”, dato ai servi, propriamente significa “il non esserci bisogno” di essi. Questo, addirittura sembra voler affermare che questo “essere servi” esprime una “diaconia”, “servizio”, di grande onore e prestigio. Tale servizio, quindi non è qualcosa di cui ci sia bisogno, ma piuttosto il dono e il privilegio della nostra “partecipazione” all’opera salvifica di Dio. Tale diaconia deve essere eseguita con passione, attenzione e con il nostro totale impegno. I “bisogno”, quindi, non è certamente di Dio, ma nostro, per la nostra salvezza e quindi per la nostra comunione con Lui.
I ver. 11-19 sono memoria di un miracolo di guarigione, operato da Gesù con il suo grande rispetto per la fede dei padri ebrei, qui significata con la sottomessa comunione alle tradizioni della fede ebraica. C’è però un particolare di rilievo: uno dei dieci miracolosamente sanati è un Samaritano. Questi reagisce correndo da Gesù per ringraziarlo. Tale atto spontaneo Gesù lo riconosce più vero e profondo della sostanziale indifferenza degli altri nove guariti. Per questo Gesù ammira e loda il gesto del Samaritano con anche un severo rimprovero degli altri, tra i quali “Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero” (ver. 18).
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco