31 In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». 32 Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. 33 Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Seleziona Pagina
COMMENTO Lc 13,18-33
Il regno di Dio è una realtà minuscola, paragonabile ad un “granello di senape”, che diventerà un arbusto grande che darà ospitalità agli uccelli del cielo posati tra i suoi rami; dunque una realtà piccola che stupirà per la sua crescita (ver. 18-19).
E ancora (ver. 20-21), è un lievito “nascosto” (“mescolato”, secondo la traduzione della CEI) nella farina, che darà origine ad una grande pasta.
Ed è “stretta” (ver. 24) la porta per la quale bisogna entrare per non rimanere esclusi dalla conoscenza e dalla comunione con il nostro Signore. Se non riusciamo a entrare, invano busseremo alla porta e a nulla varrà chiedere al Signore di aprirci (ver. 25-27). Il rischio per noi è non entrare nello stesso dono di “Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio” (ver. 28), che siederanno a mensa con Lui.
Erode vuole uccidere Gesù (ver. 31), ma non potrà fare niente contro di Lui, finché Egli non entri a Gerusalemme per portare a termine il suo cammino, donatore di salvezza e di comunione.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni