Dal 17 al 31 dicembre 2018 la Lectio si interrompe e seguiamo le LITURGIE DEL GIORNO.
Nota: é possibile trovare le letture liturgiche quotidiane sui principali siti della Chiesa Cattolica, per es.: il sito della C.E.I. oppure lachiesa.it/liturgia/ .
Dalla pagina “archivio dei foglietti delle letture poliglotte” si possono scaricare i testi delle letture poliglotte delle solennità e delle feste.
La lectio 2019 inizierà mercoledì 2 Gennaio con la lettura del libro del Profeta ISAIA fino al 13 Aprile 2019.
(V. link agli articoli con i commenti quotidiani e anche testi e commenti dalla pagina Isaia del nostro archivio).
Tanti auguri di buon Natale e di un sereno anno 2019.
Di seguito i link al CALENDARIO BIBLICO 2019 delle FAMIGLIE DELLA VISITAZIONE
Calendario 2019 – Le Famiglie della Visitazione (file word .docx)
Calendario 2019 – Le Famiglie della Visitazione (file PDF).
Calendario 2019 – Le Famiglie della Visitazione in lingua SWAHILI (file PDF).
Sorelle e fratelli carissimi, amiche e amici carissimi, da oggi [17 dicembre 2018] la nostra “lettura continua” della Parola di Dio si mette in sosta, perché fino al 2 g2nnaio entriamo nelle feste natalizie, dove seguiamo il calendario ufficiale della Chiesa. Dal 2 gennaio inizieremo il nostro cammino. In questo periodo vi inviamo il testo evangelico quotidiano e, quando possiamo, un piccolo commento del Vangelo quotidiano delle feste natalizie [V. commenti a questo post]…
Tuo Giovanni.
Sorelle e fratelli carissimi, amiche e amici carissimi, da oggi la nostra “lettura continua” della Parola di Dio si mette in sosta, perché fino al 2 g2nnaio entriamo nelle feste natalizie, dove seguiamo il calendario ufficiale della Chiesa. Dal 2 gennaio inizieremo il nostro cammino. In questo periodo vi inviamo il testo evangelico quotidiano e, quando possiamo, un piccolo commento del Vangelo quotidiano delle feste natalizie, iniziano appunto dal brano di oggi: Matteo 1,1-17
1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, 4 Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, 5 Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6 Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, 7 Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, 8 Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9 Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10 Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, 13 Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, 14 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15 Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
17 In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.
COMMENTO DI GIOVANNI
La Parola oggi ricorda e celebra il grande elenco di nomi della “genealogia” del Signore Gesù, a partire da Abramo, passando per il re Davide, fino appunto a Gesù!
Questo vuole sottolineare che Gesù è veramente “il Figlio dell’Uomo”!
Lui, che peraltro, è il Figlio di Dio.
Così, tutta la storia umana ricordata oggi come storia delle “generazioni”, ci porterà sino a Maria (ver.17), dalla quale è nato il Figlio di Dio!
Così, questa lunga lista di nomi è di capitale importanza e, per la fede cristiana, glorifica la storia del Popolo di Dio della Prima Alleanza, sottolineata particolarmente dalle persone e dalle vicende di Abramo e di Davide.
E quindi, con loro, la storia di Israele, la vicenda del popolo ebraico, che custodisce nei secoli la profezia e l’attesa del Messia, del Figlio di Dio, di Gesù, il Cristo – cioè “l’Unto”, “l’Eletto”, “il Consacrato” – Gesù, il Figlio di Maria, il Figlio di Dio.
E’ la storia complessa, piena di doni divini, e anche di peccati umani!
Una storia che avendo il suo centro nella vicenda del Popolo ebraico eletto da Dio, s’incrocia e s’incontra con le genti della terra, ricordate da qualche nome della genealogia stessa!
Può sembrare arido e forse persino “inutile”, ma è preziosissimo nel suo significato e nella sua intenzione!
Gesù, la cui nascita festeggiamo in questi giorni, è il Figlio dell’Uomo e il Figlio di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Giovedì 20 dicembre 2018 – Lc 1,26-38
26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
COMMENTO DI GIOVANNI
Non voglio provare a commentare ancora una volta questa Parola. Mi limito dunque a riflettere nella preghiera di ciascuno di noi come celebriamo noi stessi la visita dell’angelo del Signore quando ascoltiamo la sua Parola, che è Parola di Dio proclamata a noi dall’angelo. Questo angelo lo ascoltiamo quando noi stessi nelle parole del Libro ascoltiamo il Signore. E dunque, come ascoltiamo? E come reagiamo in noi stessi a questa Parola rivolta a noi? Come facciamo nostri l’animo e l’accoglienza di Maria? Come facciamo di questa Parola la fonte e la forza della giornata che inizia? ……
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Venerdì 21 dicembre 2018 – Lc 1,39-45
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
COMMENTO DI GIOVANNI
Vi consiglio vivamente di intrecciare l’ascolto di questa Parola con l’ascolto della prima lettura della liturgia di oggi: Cantico dei Cantici 2,8-14!Come nel brano evangelico si incontrano le due donne, Maria ed Elisabetta, nel testo del Cantico si incontrano Dio e del suo popolo, si incontrano l’amante e l’amata, figure preziose di Dio e del suo popolo che Egli “visita” con la potenza della sua Parola! Nel Vangelo Elisabetta dice a Maria: “Appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo” (ver.44)! E in questo, Elisabetta riconosce Maria come “la madre del mio Signore”! In Maria è il Signore che visita il suo popolo per donargli la pienezza della salvezza e della grazia! La vecchia Elisabetta è dunque immagine dell’Israele della Prima Alleanza che riconosce in Maria la presenza di Colui che porta a pienezza tutta la profezia di Israele!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Sabato 22 dicembre 2018 – Lc 1, 46-56
46Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente uh te Santo è il suo nome;
50di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
53ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
54Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
55come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
COMMENTO DI GIOVANNI Mi piace oggi celebrare il Cantico della Madonna come riferito e, nella speranza, attribuito all’intera umanità, per la salvezza e la vita nuova di ogni uomo e donna della terra. Certo, non dobbiamo desistere dall’osservare con commozione come tale divina bellezza sia attribuito a questo “femminile”! Tutta l’umanità e chiamata a questa vocazione non solo figliale, ma anche sponsale nei confronti di Dio! Maria è vergine sposa e madre! L’umiltà è la nota profonda di tale vicenda e situazione, che è vera e profonda per ogni creatura umana. Ed è, in certo senso, la “condizione” perché il mistero e il dono supremo della comunione d’amore tra Dio e l’umanità possa compiersi! Quello che Israele, il popolo della Prima Alleanza ha vissuto e custodito come profezia universale, ora in Gesù si estende all’intera umanità, verso la quale il piccolo “Popolo di Dio” , il popolo cristiano, ha dovere primario e compito di annunciare e testimoniare: la salvezza di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Sabato 29 dicembre 2018
Per giustificare il mio “lazzaronismo” (non vi sto mandando pensieri e commenti dei testi che in questi giorni ascoltiamo in attesa della “lectio continua”) potrei dirvi che sono un po’ impegnato, ma sarebbe una misera “scusa” che allora potrebbe valere sempre!
Tuttavia non posso negare che la consuetudine ormai antica di camminare nella Parola di Dio in continuità giorno per giorno mi rende ancora più sconclusionato nella preghiera di ogni giorno.
Così, chiedo ancora la vostra pazienza! Il 2 gennaio è previsto l’inizio del Libro di Isaia 1-36 che ascolteremo sino al 13 aprile. Per questo vi chiedo di pazientare e sopportare per qualche giorno la mia pigrizia!
Approfitto di questo messaggio di scuse per farvi ancora molti auguri e per dirvi che vi voglio molto bene e che vi sono sempre molto grato per la compagnia che ogni giorno mi fate camminando con me, vecchio prete peccatore. Un caro abbraccio.
Beneditemi. Vostro. Giovanni.