Don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani (Foto da www.Avvenire.it)

Caro don Giovanni ho visto su TV2000 un bellissimo servizio e un’intervista sulla scuola paterna da lei promossa qui a Bologna. Si parlava quindi del suo rapporto con don Lorenzo Milani, che è stato il principio di quello che lei poi ha realizzato. Ho interrogato un suo amico che mi ha detto molte cose interessanti di questa sua iniziativa sia nella borgata romana dove lei viveva durante i suoi studi, sia a Crevalcore e sia a Bologna. E vedo che i suoi ragazzi ne hanno tratto grande beneficio che li porta ad avere con lei un rapporto profondo anche adesso che non sono più ragazzini. Non varrebbe la pena chiederci se anche adesso questa iniziativa non potesse essere importante? Con amicizia.

Le rispondo solo per dirle che sono stato molto fortunato. E la mia fortuna è stato l’incontro con persone straordinarie dalle quali la mia mediocrità ha tratto del bene. Mi piace sempre ricordare che avevo cinque anni quando la mamma – mio papà era in guerra – mi mandò ad imparare a leggere e scrivere presso una famiglia che mio nonno ospitava per tenere nascosto un cognome famigliare che poteva suonare troppo “ebraico” in quei terribili anni: Benedetti Michelangeli. E così è andata a finire che ho messo per la prima volta le mie allora piccole mani sul pianoforte con l’aiuto di un giovane pianista già famoso: Arturo Benedetti Michelangeli. La fortuna e la grazia di incontrare persone importanti mi ha accompagnato sempre! Il suo messaggio mi ha particolarmente commosso perché in questi giorni ho ascoltato le straordinarie parole che Papa Francesco ha pronunciato proprio su don Lorenzo Milani. E poi mi ha sorpreso la sua decisione di recarsi il prossimo venti giugno a pregare sulla tomba di don Primo Mazzolari a Bozzolo e su quella di don Milani a Barbiana. Anche don Mazzolari è stato per me molto importante! Era molto amico di mio papà ed era parroco a Bozzolo, un paese in diocesi di Cremona e in provincia di Mantova. E don Primo veniva a Mantova ogni giovedì, perché il giovedì a Mantova c’è il mercato e la gente dei paesi veniva in città. Io sono nato a Mantova e ci sono cresciuto. Bambino e ragazzo ho guardato con ammirazione questo prete che mio papà mi descriveva con affetto e passione. Poi, durante gli studi a Roma, gli amici di Padre Balducci mi hanno fatto conoscere don Lorenzo e la sua scuola, e anche adesso vado a Barbiana con la mia gente. Come vede, sono stato molto fortunato. Le iniziative e le parole di Papa Francesco mi hanno confermato che il Signore ha sempre visitato la mia mediocrità, facendomi incontrare persone meravigliose. Moltissime! Come vede, sono un prete mediocre e fortunato! Buona Domenica a lei e ai miei cari lettori del Carlino.

Giovanni della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 30 Aprile 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.