I figli di Israele sono ora gli ebrei ora i cristiani, entrambi esposti alle potenze avverse del male rappresentate dal Faraone che non ha conosciuto Giuseppe e che organizza lavori forzati e genocidio dei figli maschi. Le difficoltà di comprendere il testo biblico esclusivamente ad un livello letterale inducono Origene a scavare ad un livello profondo o spirituale. L’obiezione di coscienza delle levatrici secondo il senso storico non è esattamente frontale ed opposta al comando del faraone, perché esse avrebbero dovuto, per risultare completamente fedeli al timore di Dio, lasciare in vita i bambini maschi ed uccidere le bambine, mentre il secondo aspetto non risulta dal racconto. Di qui la necessità di accorgersi “che ciò che leggiamo accade anche ora non soltanto in questo mondo che in figura è chiamato Egitto ma anche in ciascuno di noi”.

Origene, Omelia 2, COTP 27,53-63