Alla fine del secondo paragrafo della prima omelia sull’Esodo Origene dice che soltanto chi è spirituale può abitare il cielo e comprendere le realtà celesti nascoste in terra sotto il velo della lettera delle Sacre scritture. Nel terzo paragrafo sottolinea che quelle discese in Egitto con Giacobbe sono “anime” perché l’antico patriarca, come s. Paolo, generava secondo la fede e non solo secondo la carne. Adamo non ha riconosciuto che Eva aveva la sua stessa anima perché essendo terreno non poteva generare la sua anima. Lo stesso Giacobbe riconosce una consanguineità solo terrena col suocero Labano. Invece al momento della discesa in Egitto viene attribuita a Giacobbe e agli altri patriarchi una “generazione mistica”.
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